Ci risiamo: ancora una volta il nostro territorio piange la morte di una giovane operaia!

Luana era una ragazza di soli 22 anni ed ha visto interrompersi improvvisamente la vita e tutti i suoi sogni, gettando nella disperazione molte persone a lei care, tra cui un
figlio di pochi anni. Una giovane donna che è uscita di casa, come tutte le mattine, come tutti noi, per andare a guadagnarsi da vivere e che invece ha finito per guadagnarsi la morte. L’incuria di chi avrebbe dovuto, oltre che darle un lavoro, anche tutelare la sua sicurezza, è il motivo per cui Luana non tornerà più a casa.

Siamo stanchi d’avere a che fare con avidi padroni che usano i lavoratori, si approfittano di loro, del bisogno di lavorare e della loro buonafede; tutto questo in nome del profitto ed un aumento della produzione. Mai un’attenzione alla sicurezza di chi non deve essere trattato come uno schiavo ma come un essere umano. Il più delle volte senza pagare contributi o pagandoli “ridotti” perché, come nel caso di Luana, pur essendo ormai esperta, sulla carta era ancora un’apprendista. Una pacca sulle spalle come ricompensa o un fuori busta utile per andare a mangiarci una pizza, non possono essere il prezzo da pagare per nessuno!

Ganzi e Gonzi: una sola vocale a fare la differenza tra due categorie con un destino diametralmente opposto. Nessuno ci obbliga ad appartenere alla prima e talvolta è il bisogno a farci rientrare nella seconda. I primi vincono i bilanci in attivo, i secondi rischiano di perdere la vita: una vocale ti cambia la vita!
Ogni anno le vittime sono migliaia ed il numero è sempre più in crescita arrivando ad una media di 3 morti al giorno. Continueremo a piangere i nostri cari fino a quando continueranno ad esistere i “ganzi”, che si ritengono tali ma che in realtà sono soltanto degli assassini.

Come Cobas siamo già scesi in piazza in segno di protesta per accendere le luci sulla questione delle morti sul lavoro e adesso, ancora di più, porteremo avanti questa battaglia.

Per adesso non ci resta che stringerci intorno al dolore dei familiari delle vittime promettendo loro il massimo impegno ed organizzando nuove manifestazioni senza
dimenticare i loro cari.

Confederazione Cobas – Firenze