Cobas AMA – Io sto a lavoro… ma mi lavo a casa

Il coronavirus sta mietendo vittime su tutto il territorio nazionale, mettendo in ginocchio l’economia e rendendo visibile la scarsa rilevanza con cui da sempre viene considerata secondaria la tutela della salute e della sicurezza del cittadino e del lavoratore. Siccome per noi la questione salute e sicurezza in AMA è primaria, in questi giorni attraverso le nostre tre RSU, unitamente alle sette della Usb, abbiamo avanzato delle richieste in merito ad un paradossale divieto disposto dalla dirigenza aziendale di farsi la doccia a fine turno. Ricevendo tuttavia una risposta dall’A.U. Zaghis che non ci soddisfa per nulla, perchè ipotizza un rafforzamento delle misure di sicurezza addotte dal nuovo DPCM dell’11 Marzo, facendo riferimento all’art. 1 punto 8 che parla di contingentamento spazi comuni, interpretandolo con la necessità di vietare l’igiene personale di fine turno. Abbiamo quindi provveduto, proprio nella giornata di ieri, ad inoltrare un esposto agli Organi di Vigilanza quali: ASL RM1; ASL RM2; ASL RM3 e Ispettorato Territoriale del Lavoro, perchè per noi in questo momento è di fondamentale importanza mettere in pratica tutto quanto disposto dal DPCM dell’11.03.2020, in quanto queste disposizioni ministeriali sono da considerare primarie ed indispensabili:

  • Massimo utilizzo di modalità di lavoro agile;
  • Incentivazione ferie e congedi retribuiti;
  • Sospensione attività reparti non indispensabili;
  • Assunzione di protocolli di sicurezza anti-contagio;
  • Dotazione strumenti protezione individuale;
  • Incentivazione di operazioni sanificazione luoghi di lavoro;
  • Limitare al massimo spostamenti all’interno dei siti e contingentamento accesso agli spazi comuni;

Per questi punti si favoriscano intese tra Organizzazioni Datoriali e Sindacali.

Proseguiamo con le note dolenti facendo un passo indietro: l’11 Marzo scorso la richiesta di incontro RLSSA viene tardivamente accolta e convocata con tempi stretti dall’azienda (considerando le difficoltà organizzative dovute all’emergenza), da non permettere a tutti i RLSSA di partecipare alla riunione.  Mentre l’OdS n. 51 viene giustificato con la volontà di ridurre il più possibile l’aggregazione e la permanenza nei locali chiusi e di dimensioni limitate. Al contempo veniva espresso un tempo di 48/72 ore per valutare l’eventuale rimozione di tale divieto… tempo scaduto e nessuna rimozione, se non una risposta alle RSU e alle OO.SS. di cui vi abbiamo detto sopra. Per noi la doccia di fine turno va consentita regolando gli accessi del personale in maniera scaglionata, come peraltro ben espresso da missiva inviata all’azienda dai restanti due RLSSA impossibilitati a partecipare all’incontro.  Inoltre è bene ricordare che nessun DPCM è in contraddizione alla normativa vigente, ossia il D. Lgs 81/08 che riconosce il diritto dei lavoratori alla fruizione della doccia a fine turno. Mentre è compito e responsabilità dell’azienda consentire l’indispensabile servizio atto a ridurre il rischio epidemiologico tra i lavoratori, che  venga quindi esercitato nei modi e nei tempi ritenuti giusti e necessari, tramite intese con rappresentanti sindacali come disposto dal DPCM 11 marzo.

Roma, 13 Marzo 2020.

COBAS AMA