Cobas ATAF – Sappiamo dire no!

Il 73,86% dei lavoratori di Ataf ha detto NO all’ipotesi di accordo che azienda, segreterie dei sindacati concertativi e RSU hanno stilato quale conseguenza di una lunga trattativa che ha costretto a due scioperi. Un accordo cercato a tutti i costi per salvare l’immagine di una dirigenza che sprezzante si è permessa di deridere le richieste dei lavoratori inviando “letterine natalizie”.

I lavoratori, non sono disponibili ad accettare ancora “contentini” una tantum in cambio di peggioramenti permanenti delle loro condizioni di guida.

E’ umiliante questa insistenza aziendale nel considerarci solo numeri da inserire alla guida di autobus che devono coprire sempre più km con gli stessi tempi di percorrenza.

Non siamo piloti, né lo vogliamo diventare poiché portiamo persone e non sacchi di patate.

Se il profitto aziendale non sarà mai per loro sufficiente, forse è il caso che risparmino altrove e non certo sulla categoria degli autisti.

Quante persone nuove assunte dobbiamo ancora vedere sistemate negli uffici?

Perfino gli autisti distaccati da Busitalia hanno avuto il coraggio di votare NO, nonostante i loro contratti precari in affitto e a termine che vengono rinnovati di mesi in mesi. Chi svolge la stessa mansione deve avere gli stessi diritti: non ci sono autisti di serie A e di serie B.

Con l’accordo del 2014 abbiamo accettato sacrifici per salvare Ataf dal fallimento. Adesso è il momento di condividere i risultati positivi milionari e tradurli in una migliore organizzazione del lavoro che riduca lo stress fisico e mentale degli autisti.

I lavoratori hanno detto NO. Se l’azienda non vorrà riaprire la trattativa, farà bene a prepararsi ad una nuova ondata di scioperi.

Occhio a tirare troppo la corda: alla fine si può rompere e i tranvieri di Ataf hanno più volte dimostrato di saper lottare fino in fondo.

Firenze 6/3/2019

Cobas ATAF

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