Cobas – Isolata, vessata e infine pedinata: Calvin Klein a Salerno agisce così

È una vera Odissea quella vissuta dalla lavoratrice Calvin Klein di Pontecagnano. Un intero anno di vessazioni è stata la risposta del brand alla ragazza che, dopo 9 anni di impeccabile servizio, chiedeva solo equità nei turni, causandole un consistente danno alla salute, dopo aver leso la sua dignità e la sua professionalità.

Calvin Klein, azienda che si è sempre rifiutata di rispondere ai Cobas in merito al demansionamento di fatto inflitto alla dipendente, ha perpetrato in condotte vessatorie: consentendo l’isolamento della lavoratrice da parte dello staff del negozio, avallando e diffondendo calunnie sulla sua persona, e infine anche facendo pedinare la lavoratrice.

Le restrizioni alle sue mansioni sarebbero già state sufficienti a definire una condotta vessatoria, ma purtroppo nei suoi confronti è stata messa in moto una macchina di fango fatta di calunnie, offese e minacce. 

Questa giovane mamma lavoratrice si è vista reclusa in una ostilità inaccettabile, e privata della serenità familiare, con continue pressioni anche fuori dal luogo di lavoro.
Quest’ultima è stata una vera e continua invasione della privacy al solo scopo di incutere senso di soggiogamento e di privazione della libertà, che è andata a caratterizzare uno stato di salute provato da mesi di ingiustificate, ed ingiustificabili, vessazioni.

“Dello stress da lavoro e del danno biologico, non solo del demansionamento di fatto e delle condotte vessatorie, chiederemo ragione a Calvin Klein” – dichiara Maria Sarsale dell’Esecutivo Cobas del Lavoro Privato, e conclude “non solo perché mamma, non solo perché è una instancabile e corretta lavoratrice, ma perché il lavoro non può e non deve trasformarsi in un incubo,  non deve essere più consentito di pregiudicare negativamente la qualità della vita”.

4 settembre 2019

Cobas LP Commercio