Cobas Poste – Sciopero delle prestazioni straordinarie e aggiuntive dal 17 dicembre al 17 gennaio

Nella provincia di PISA e nelle regioni LIGURIA, EMILIA ROMAGNA e CALABRIA l’astensione terminerà il 16 GENNAIO, nella regione ABRUZZO il 14 GENNAIO. IN TUTTI I SETTORI ED IN TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE.  Lo sciopero degli straordinari che dichiariamo e pratichiamo in questa fase caratterizzata dall’emergenza sanitaria non ci deve distogliere da quanto accade nei posti di lavoro, a cominciare dall’aumento dei carichi e dai ritmi ancor più insostenibili, dall’estensione della flessibilità oramai dilagante in ogni reparto, dall’elasticità degli orari di lavoro, dalle paghe basse, dallo sfruttamento dei precari, dalle operazioni di sportello senza limite, dall’organizzazione del lavoro fabbrichista dei grandi CMP caratterizzata da pluriturnazioni e

accentramento tipico dei reparti pollaio; alla progressiva riduzione dell’occupazione, alla carognata dei mancati trasferimenti per ricongiungere i lavoratori alle proprie famiglie, al Contratto Collettivo Nazionale, per quanto scadente e a “senso unico”, che tarda ad essere rinnovato, all’americanismo del welfare aziendale, al tfr ed ai fondi privati. Tutto ciò è parte di una piattaforma che comincia non solo a strutturarsi ma a raccogliere consensi.

Sì perché le rivendicazioni vanno anche sostenute, le idee devono avere anche gambe per correre.

Non lasciamo a nessuno la delega alla soluzione dei nostri problemi: rivendichiamo partecipazione, vogliamo “metterci il becco” – l’esperienza ci ha già dimostrato quanto falsa sia l’attesa che qualcuno altro (dall’alto?…dal cielo?…dalle burocrazie?) si sostituisca a noi, diretti interessati, che stiamo in produzione…e non virtualmente.

Lo sciopero mensile degli straordinari si è arricchito, si è consolidato come strumento attivo che agisce sul terreno dell’alternativa e della lotta senza sosta alcuna. Agisce sul terreno dell’opposizione, seppur minoritaria in termini numerici ma capace di rappresentare i reali e profondi interessi della maggioranza dei lavoratori, che riesce a smascherare quel ceto sindacale che pesa sulle spalle di chi realmente sgobba quotidianamente. Quel ceto sindacale

che tende a contenere le rivendicazioni o addirittura ad avvelenarne il contenuto, che teorizza furbescamente una subdola pace sociale tra azienda e lavoratori. Non è poi così difficile capire che fino a questo momento a rimetterci sono stati e sono ancora sempre gli stessi.

Lo sciopero delle prestazioni aggiuntive e straordinarie è il motore delle battaglie che portiamo e porteremo avanti con determinazione. C’è poco da scherzare con i diritti e con gli interessi dei lavoratori, mettiamocelo bene in testa. E che se lo metta bene in testa soprattutto chi rema nel verso contrario.

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