Cobas TIM – Accordo scaccia crisi?

Noi non lo abbiamo sottoscritto. Nei giorni precedenti alla convocazione del Coordinamento Nazionale delle RSU, erano già circolate note sindacali e messaggi attribuiti all’Azienda, che ne anticipavano i contenuti. Il Coordinamento Nazionale quindi, di fatto, ha solo ratificato quanto predeterminato a priori dall’Azienda, in collaborazione (forse) con le segreterie nazionali di SLC-FISTEL-UILCOM-UGL. 

E’ un metodo che non ci appartiene e non ci piace: Il COORDINAMENTO NAZIONALE RSU resta per noi l’organismo dove discutere le proposte aziendali ed arrivare ad un accordo “nel pieno rispetto delle parti”. Pur nel rispetto dei livelli di rappresentanza, l’unicità delle relazioni con le SEGRETERIE non possono essere discriminatorie. E ciò, a prescindere dai contenuti dell’accordo appena sottoscritto dal resto della delegazione sindacale, il quale, rispetto alle proposte anticipate nei giorni precedenti, presenta pur lievi miglioramenti.

E’ una questione politica quindi. Ribadiamo con forza che rappresentiamo, migliaia di lavoratori e lavoratrici impegnati giornalmente in questa azienda, i quali ci hanno conferito il mandato di migliorare le proprie condizioni salariali e di organizzazione del lavoro.

Esautorare il coordinamento nazionale significa per tanto non voler considerare una parte di questa azienda che in più di un’occasione, e senza clientelismi di sorta, ha dimostrato di saper proporre soluzione all’altezza delle diverse situazioni poste sul tavolo nella storia di Telecom.

L’incontro si è svolto in teleconferenza. L’azienda ha dichiarato di aver sostenuto costi consistenti sia per la messa in sicurezza del personale attraverso lo SMART WORKING, sia per l’adozione dei DPI. Non sono mancati i ringraziamenti a tutto il personale ma, di fatto, è stata chiaramente palesata la necessità di arrivare ad un accordo per affrontare sia l’attuale che la prossima crisi. Di fatto, e non occorre essere degli economisti laureti, la caduta del PIL nazionale e la contrazione dei mercati a livello internazionale, aprono degli scenari drammaticamente unici a livello internazionale. Di questo ne siamo stati fin dall’inizio consapevoli, fermo restando che l’attuale crisi, paradossalmente, potrà essere anche un formidabile volano di sviluppo per le imprese di TLC, visto l’applicazione in tutti i settori pubblici e privati dello smart working, della formazione e comunicazione a distanza. Il nuovo contesto mette in luce l’unicità di Telecom come unica azienda di rilevanza nazionale in grado di fornire il servizio di pubblica utilità, essenziale in questa fase, tanto da far rispolverare anche al Presidente del Consiglio la proposta di inserire in Costituzione il diritto di accesso alla Rete internet di ogni cittadino, riattualizzando nuovamente la necessita di una sua ripubblicizzazione.

Oltre alle misure contenute nell’accordo che riguarda i lavoratori e le lavoratrici di TIM,  l’Azienda proporrà la CIG a TI SPARKLE e OLIVETTI non investite dai CDE.

COME COBAS abbiamo dichiarato fin da subito, che la situazione è drammatica, soprattutto nella regione Lombardia. Abbiamo più volte ribadito la necessità di mettere in assoluta sicurezza il personale, tenendo conto di tutto il quadro legislativo vigente, compresi gli adempimenti sulle privacy. Se da una parte l’applicazione dello Smart work per tutto il personale è avvenuta celermente, altresì abbiamo denunciato le tante difficoltà presenti per le attività dei TOF e del personale a contatto con il pubblico. La difficoltà di reperimento e distribuzione dei DPI, i diversi protocolli di sicurezza, la questione dell’intervento in “casa cliente” (per non parlare poi  delle pressioni verso il tecnici per mantenere alta la produttività sia da parte dei responsabili che da parte di risorse Umane, in Lombardia ad esempio), la non chiara identificazione delle attività indifferibili, sono stati degli elementi che hanno pesato sui lavoratori e le lavoratrici nonché sulle attività.

Ribadiamo che l’estensione dello SMART WORKING a tutto il personale, con la conseguente chiusura di un numero consistente di sedi, comunque determina un risparmio di costi di gestione e dai dati reperibili, pur con tutte le difficoltà legate anche all’utilizzo di dotazioni personali, i livelli di produttività riscontrati non sono affatto negativi. Abbiamo posto il tema del Ticket per i lavoratori e le lavoratrici messi in SMART WORKING e che la giornata smonetizzata venisse garantita anche al personale che per motivi indifferibili non ne possa fruirne entro il 31 dicembre. Tutte questioni che – al momento – non hanno avuto una risposta. 

 6 APRILE 2020

COBAS TIM