Contrastare il piano poste è necessario e possibile. Indicazioni utili: sciopero straordinari e prestazioni, orario lavoro e sicurezza

Dopo lo sciopero del 25 maggio che ha segnato una svolta sentita  in  categoria, la lotta si fa ora sul terreno quotidiano nei posti di lavoro. Poste e sindacati stanno lavorando per estendere il piano Delivery 2022 a tutto il territorio nazionale. Là dove questo è già avvenuto, i risultati sono un vero disastro sia per il servizio di recapito che per la condizione dei portalettere.

In particolare nei territori interessati dai giorni alterni, la quasi totalità del paese, anche in grandi città (Firenze, Torino, …) la situazione è già al collasso: cumuli di corrispondenza ferma si accompagnano ad effetti devastanti sui lavoratori, aumento delle assenze per malattia, insostenibili livelli di stress.

Stanno di fatto tentando di affossare definitivamente il servizio pubblico postale sostituendolo con uno modello corriere espresso: priorità assoluta a prodotti ad alto valore aggiunto, tempestività del recapito, quindi flessibilità degli orari di consegna e copertura di tutta la settimana, diffusione lavoro precario, aumento della produttività (dimezzamento zone) e ricorso al lavoro straordinario.

E’ proprio su questo elemento si fonda il raggiungimento degli obiettivi di poste, la flessibilità totale del lavoratore, E’ la flessibilità, nelle sua varie declinazioni, il punto principale sul quale intervenire.

Lo sciopero nazionale degli straordinari e delle prestazioni aggiuntive per tutti i settori di Poste dal 23 luglio al 23 agosto

L’astensione è limitata al 22 agosto per Emilia-Romagna, Molise e Sicilia

Da anni i sindacati di base dichiarano scioperi delle prestazioni straordinarie ed aggiuntive nel recapito. Oggi questo strumento di lotta è più che mai attuale e,  a differenza del passato, anche l’accordo, prevede che ogni prestazione che superi l’orario di lavoro sia da ritenersi straordinaria,  anche se legata all’areola, e ancora più palese l’assoluta legittimità dello sciopero dello straordinario, non più contestabile in alcuna sede..

E’ in definitiva uno strumento di lotta e resistenza che oltre ad esprimere concretamente il nostro dissenso ci aiuta, mettendoci al riparo dalle pretese aziendali. Ma da solo potrebbe non bastare.

Va rafforzato facendo ricorso al  rispetto dell’ORARIO di LAVORO.

Moltissimi portalettere hanno ormai la cattiva abitudine, coperti chiaramente dai direttori degli uffici, di entrare in ufficio molto prima  dell’inizio del turno e trattenersi oltre l’orario d’obbligo.

Questa situazione, oltre che essere contraria allo stesso CCNL e alle disposizioni aziendali, è deleteria per i lavoratori rende di fatto fattibile un carico di lavoro eccessivo che, invece di espletarlo nell’orario normale, lo si fa in  un orario dilatato senza percepire compensi, una pratica ormai diffusa e chiaramente non osteggiata dall’azienda, in questo modo di fatto si giustificano gli aumenti dei carichi di lavoro.

Il rispetto dell’orario di lavoro diviene un altro elemento importante per contrastare il piano aziendale che evidenzia l’impossibilità di sostenere i ritmi e i carichi di lavoro imposti da questa riorganizzazione.

Ad affiancare queste pratiche di lotta e non, nel tentativo di difenderci e, perché no, attaccare, vi è anche un altro mezzo: la sicurezza sul lavoro.

Molti lavoratori, sia che si tratti di usare mezzi non idonei, pericolosi, sia che si compiano azioni vietate come sovraccaricare i mezzi, spesso agiscono con molta leggerezza mettendo a repentaglio la propria sicurezza (migliaia di infortuni ogni anno e purtroppo alcuni mortali). Oggi, per la maggior parte dei lavoratori, il tema della sicurezza (e della difesa della salute) è percepito in modo distorto, nel migliore dei casi come una sciocca imposizione aziendale, coniugata dalla noia delle ore dei corsi. E’ necessario, che i lavoratori, finalmente comprendano che la sicurezza è una cosa seria, ne guadagnerebbe non solo la tutela della loro salute, ma, nello stesso tempo, si determinerebbero anche degli effetti sulla riorganizzazione.

Negarsi dal lavorare in modo “insicuro”, in condizioni ambientali e con strumenti insicuri, è un passo fondamentale; respingere pressioni e imposizioni, su carichi e tempi di lavoro, in nome della sicurezza è possibile e necessario. Nessuno ti può dire niente!

Invitiamo pertanto i lavoratori a dare uniti una risposta a questo piano aziendale a partire da questi primi elementi: sciopero straordinario e prestazioni aggiuntive, orario  di lavoro e sicurezza.

 Noi ci siamo!! Stiamo preparando nuove azioni di lotta ..solo uniti ce la possiamo fare!

COBAS Poste