Il sistema cooperativo… al tempo del Coronavirus

Questa riflessione parte citando un estratto di un profondo pensiero filosofico di uno degli uomini più grandiosi del nostro tempo: Albert Einstein ne “La crisi può essere una vera benedizione, 1955”.

“Non pretendiamo che le cose cambino se continuiamo a farle nello stesso modo. La crisi può essere una vera benedizione per ogni persona e per ogni nazione, perché è proprio la crisi a portare progresso……….. ”. “Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è routine, una lenta agonia. Senza crisi non ci sono meriti. È nella crisi che il meglio di ognuno di noi affiora”. 

La crisi al tempo del coronavirus ci ha catapultato nel riflesso di noi stessi, quello più chiaro, di una società opulenta, un po’ viziata, di un sistema basato su tante certezze, quelle del possedere quindi essere; un sistema però così fragile, così fuori dal nostro controllo che ci vede nudi e impreparati di fronte ad un problema globale; quando poi di globalizzazione mastichiamo ogni suo piccolo componente ogni giorno.

Ma quali strumenti ci rimangono? Quali armi, quali strategie dovremmo adottare per affermare ancora una volta che ce l’abbiamo fatta, che siamo andati avanti, che abbiamo superato tutto ed ora siamo più ricchi e più maturi?

In questi ultimi giorni, la parola d’ordine è stata prevenzione. Abbiamo letteralmente assistito ad una folle corsa di “messa a norma” della nostra quotidianità e adesso ci ritroviamo in un Paese paralizzato, blindati nelle nostre case ad aspettare di risvegliarci da questo torpore che quasi ci impedisce di renderci conto fino in fondo di quello che sta succedendo.

Ma il sistema Cooperativo come ha reagito a tutto questo?

– “Stiamo tutti bene, grazie”.

Si perché anche le Cooperative, hanno partecipato ai “lavori in corso” più veloci della storia d’Italia, e sono in prima fila (nel settore alimentare) nel tenere vivo il motore dell’economia.Ma tutta questa storia ci ha fatto cambiare. Ci ha obbligati a “fare le cose come non l’abbiamo mai fatte” appunto. Cambiare.L’essere di fronte ad un libero arbitrio, che libero arbitrio non è più, ci ha reso più efficienti e ci ha fatto apprezzare e rispolverare vecchi strumenti di valori e idee.

Strumenti: quali strumenti abbiamo dunque?

Il sistema cooperativo, con il suo immenso (ed a volte dimenticato) bagaglio valoriale, si è dotato nel tempo di molti strumenti utili, che hanno contribuito a rendere migliore quello che oggi chiamiamo Welfare aziendale. Stiamo parlando per esempio di una Assistenza Sanitaria Integrativa, che, in questo preciso periodo potrebbe e dovrebbe essere la nostra migliore carta da giocare. Eh sì! Perché se la crisi tira fuori il meglio di noi, vuol dire anche che noi ci dotiamo dei migliori strumenti che abbiamo e delle nostre migliori capacità.

Al momento le categorie di lavoratori più esposte sono quelle dei dottori, infermieri, forze dell’ordine, di sicurezza pubblica, e poi… gli addetti dei supermercati. Con una Sanità quasi al collasso, in questi giorni preghiamo davvero che non ci venga nulla.

Ma la nostra COOPERSALUTE?

È un’assistenza complementare integrativa che, si legge nello statuto “ha lo scopo di garantire i trattamenti assistenziali sanitari integrativi delle prestazioni sanitarie pubbliche rese dal servizio sanitario nazionale, a favore degli iscritti dipendenti delle imprese a cui si applica il CCNL della distribuzione cooperativa, nonché promuovere iniziative utili per la salute degli iscritti, campagne di prevenzione alla salute, anche eventualmente rivolte al nucleo familiare dell’iscritto”

Prevenzione. Bello. Proprio quello che ci serviva.

Il fondo è un Gran fondo in cui le cooperative versano mensilmente una quota per ciascun lavoratore integrando le prestazioni del SSNN al fine di migliorare ed ampliare il concetto di assistenza e tutela della salute.

Perché quindi non attivare questa assistenza integrativa creando un piano straordinario ad Hoc di forniture di beni e servizi dedicati a questo particolare e difficile momento, dove la prevenzione non è mai troppa e dove il Sistema Sanitario pubblico è in tremenda difficoltà?

Vogliamo davvero tutti noi commessi metterci in fila due a due ed andare a fare il tampone al pronto soccorso? Ma anche no.

Pretendiamo dalle nostre Cooperative che anche il sistema privato assistenziale faccia la sua parte. Perché? Perché prima di tutto vengono pagati. Sempre.

Perché in questo momento uscire da questo incubo è nelle mani e nella responsabilità di tutti.

Cambiamo.

È meglio per tutti perché forse, la crisi davvero ci avvicinerà; forse ci migliorerà; forse davvero ha ragione Einstein.

Cobas Coop Unione Amiatina