PADOVA : TRE GIORNI DI SCIOPERO ALLA B.F.C

COBAS DEL LAVORO PRIVATO  E COBAS AZIENDALE PROCLAMANO UNO SCIOPERO DI TRE GIORNI ALLA B.F.C. DI TOMBOLO (PADOVA). Da mesi la B.F.C. di Onara di Tombolo (Padova) sta tagliando del 50% circa il salario ai lavoratori, sostenendo che a causa della crisi….mondiale non può fare di più. Il COBAS aziendale, costituitosi da quattro mesi, ha organizzato diverse assemblee fuori dall’orario di lavoro imponendo all’Azienda, un mese fa, un incontro con una delegazione del COBAS del Lavoro Privato del Trentino-AAdige e del COBAS aziendale (assolutamente maggioritario in azienda dato che gli aderenti sono 26 su 48 dipendenti).

I responsabili di B.F.C. ci hanno sbattuto sul tavolo il ricatto della chiusura dell’Azienda e del licenziamento di TUTTI i lavoratori se solo avessimo deciso per qualche forma di sciopero o anche solo di iniziative tipo ingiunzioni di pagamento. A un mese da quell’incontro e col peggiorare della situazione (che per i lavoratori significa continuare a lavorare senza salario, dunque minacce di sfratto, mutui da pagare, figli a scuola senza libri ecc. ), il COBAS aziendale ha proclamato dalla mezzanotte di oggi e per TRE GIORNI il blocco di qualsiasi attività lavorativa.

Con la proclamazione dello sciopero, COBAS del Lavoro Privato e COBAS aziendale hanno chiesto un incontro con la proprietà di B.F.C. per le ore 11,00 di mercoledi (terzo giorno di sciopero).Poi in Assemblea decideremo che cosa fare….

La questione da discutere l’hanno posta i lavoratori in modo chiaro e semplice : niente soldi, niente lavoro. Domani (o meglio oggi, visto che sono le due del mattino) cominceremo a capire meglio le intenzioni aziendali.

5 dicembre 2011

AGGIORNAMENTO SULLO SCIOPERO ALLA BFC DI ONARA DI TOMBOLO (Padova).

Allo sciopero sta partecipando il 50% dei dipendenti. Tra questa sera e domani dovrebbero aggiungersi diversi camionisti che rientrano in sede da viaggi all’estero e altri che rientrano da ferie o malattia. Nella sostanza sono due le novità.

La prima è che l’Azienda, oggi, poco prima di mezzogiorno, ci ha comunicato di accogliere la richiesta di incontro per discutere con COBAS aziendale e COBAS del Lavoro Privato il problema dei salari pagati solo parzialmente. Quindi mercoledì vedremo nei fatti come andrà a porsi la questione.

La seconda è che l’Azienda da questa mattina ha sostituito quattro dei lavoratori in sciopero facendo partire quattro mezzi, utilizzando padroncini della zona.

Forse è cosa antica, ma è bene tenerne conto : fra i lavoratori la paura dei ricatti aziendali è molto diffusa e questo crea qualche problema nel determinarsi dei rapporti di forza, come è ovvio.

————– Un articolo del MATTINO di PADOVA

IL MATTINO DI PADOVA – Mercoledì, 07 Dicembre 2011

BFC di Tombolo. Dimezzate le paghe 40 autisti bivaccano in cortile coi camion

TOMBOLO In busta paga si trovano una cifra, nel conto corrente arriva la metà dei soldi. E da domenica protestano, scioperano, chiedono chiarezza. Tira aria di crisi alla Bfc, ditta di autotrasporti di Tombolo. A fare il punto è Antonio Mura, portavoce dei Cobas del lavoro privato. «Dalla mezzanotte di domenica i lavoratori sono entrati in sciopero per tre giorni, alcuni di loro sono rimasti a dormire nel parcheggio dell’azienda, chiusi nelle loro auto. Stiamo parlando di una quarantina di autotrasportatori». Il caos non è esploso all’improvviso: «Da molti mesi, di certo a partire dal 2009, ci troviamo in una situazione complessa, che si trascina da tanti mesi». Il nodo della questione: «L’azienda è in ritardo con i pagamenti, in busta paga c’è una cifra, ma poi il bonifico che viene accreditato in conto corrente è circa della metà». Le cifre: «1.900- 2.200 euro in busta, in conto corrente si trovano 700, 800, 1.000 euro, una cifra sempre variabile. Un mese fa abbiamo tentato di trovare un accordo con l’azienda, ma non abbiamo raccolto i frutti sperati». I lavoratori si sono parlati, «è stata convocata un’assemblea e abbiamo deciso di scioperare». La mobilitazione sembra stia determinando un possibile incontro. «In queste ore ci pare che qualcosa si sia mosso. I titolare hanno accettato di incontrarci stamattina, in sede». Ma come si spiega il problema negli accrediti? «Un mese fa – osserva Mura – durante l’assemblea hanno spiegato che i clienti non pagano. Stamattina chiederemo di vedere i bilanci, chiederemo i conti. I dipendenti si sono sobbarcati questa situazione difficile». Dietro ogni lavoratore, una famiglia: «Hanno mutui da pagare, i libri dei figli da acquistare, famiglie sulle spalle da mantenere». (s.b.)

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