Pilkington, Vasto: Il tribunale contro i COBAS

Fotovasto2NESSUN  LICENZIAMENTO E’ GIUSTIFICATO : UNITI E SOLIDALI SI VINCE !

Nel clima generale di liquidazione del “ diritto del lavoro”, con il quale il governo Renzi tenta di ridurre la classe lavoratrice al silenzio e in condizioni di schiavitù – vedi Jobs Act,i miseri ammortizzatori,i controlli a distanza,il demansionamento, l’azione antisciopero, i provvedimenti disciplinari,gli accordi separati – SI DISTINGUE IL TRIBUNALE DEL LAVORO DI VASTO , CHE OLTRE A SOSTENERE LA VALIDITA’ DEL LICENZIAMENTO ORDITO DALLA DITTA  PILKINGTON, INVIA GLI ATTI ALLA PROCURA PER CONTESTARE LA LAVORATORE LICENZIATO IL “REATO DI CALUNNIA” E AL SUO TESTIMONE PRINCIPALE IL “ REATO DI FALSA TESTIMONIANZA”.

Questa gravissima decisione repressiva, colpisce il lavoratore Alfonso Pacilli (iscritto Cobas) reintegrato dal giudice del lavoro “con provvedimento di urgenza che dichiarava nullo il licenziamento” (ma lasciato arbitrariamente fuori produzione dalla Pilkington) e il Coordinatore Prov.le del Cobas Lavoro Privato Domenico Ranieri, anch’egli dipendente Pilkington-Rsu Cobas e testimone di Pacilli.

Un atto inaudito e inconsulto che la Confederazione Cobas  DENUNCIA “COME INTIMIDAZIONE NEI CONFRONTI DELLA PARTE PIU’ DEBOLE NEL PROCESSO, UNA MINACCIA ESPLICITA CHE INCOMBE SU TUTTI I LAVORATORI( con l’aggiunta al pagamento delle spese, per l’esorbitante cifra di 10.000 E)  CHE OLTRE A SUBIRE IL LICENZIAMENTO DEVONO “starsene pure zitti”PENA ANCHE L’AZIONE PENALE” !

SE NON SIAMO ARRIVATI AL “TRIBUNALE SPECIALE” POCO CI MANCA !

I Tribunali del Lavoro, stante la liquidazione forzosa del “ diritto del lavoro” , stanno diventando “ dei veri e propri plotoni di esecuzione”, tendenti a rigettare  i ricorsi dei lavoratori sanzionandoli con  pene pecuniarie rilevantissime, che non si giustificano alla luce della giurisprudenza corrente e della disponibilità economica, stante la certificata crisi economica-sociale.

DI PIU’, NEL TERRITORIO TEATINO SI E’ MANIFESTATO SU QUESTO EPISODIO, UNO DEI DELITTI PIU’ RILEVANTI IN VIGENZA DI DEMOCRAZIA, L’ATTACCO  ALLA  LIBERTA’  DI  STAMPA , IL BAVAGLIO POSTO ALLE TESTATE LOCALI DALL’ORDINE MASSONICO CHE IMPERA IN QUESTE ZONE.

Di fatto, l’informazione riguardante il contenzioso “ Pacilli-Pilkington” è scomparso e/o limitato a brevissimi francobolli : una storia, quella dell’aggressione alla “stampa libera da condizionamenti” che risale alla notte della Repubblica Italiana e che  condiziona pesantemente le sorti della democrazia e della giustizia in questo Paese.

LA  CONFEDERAZIONE  COBAS  DENUNCIA QUESTO ULTERIORE ATTENTATO ALLA LIBERTA’ DI STAMPA CONNESSO AL CASO “ PACILLI-PILKINGTON” , ESPRIMENDO L’INCONDIZIONATA SOLIDARIETA’ A TUTTE LE TESTATE CHE RESISTONO ALLE INDEBITE PRESSIONE TESE A LIMITARNE LA LIBERTA’ DI GIUDIZIO E CRITICA.

Ce ne vorrà di coraggio in questa Italia in rovina per colpa di eurocrati e corrotti, sottoposta anch’essa come la Grecia ai diktat della troika che di fatto espropriano e commissariano la sovranità popolare, strangolano il destino dei lavoratori e della popolazione in particolare dei giovani, dentro una condizione di esproprio, precarietà e miseria da cui è difficile rialzarsi.

Siamo alla vigilia dei rinnovi contrattuali, condizionati dal “diktat  Marchionne” che ha imposto in quello firmato separatamente in FCA “l’aumento salariale legato ai risultati da raggiungere + turni massacranti” : sarà comunque l’occasione per ridare parola e decisione ai lavoratori, per fargli ritrovare la solidarietà intorno ai licenziati e cassintegrati, per fare blocco comune contro le violenze e i soprusi quotidiani orditi dal padrone “che considera i lavoratori al pari di merce usa e getta”.

Non l’avrà vinta la Pilkington che non vede l’ora di schiavizzare il lavoratori e di cacciare i Cobas dalla fabbrica.La Pilkington dovrà rinunciare alla ” soddisfazione” di annikilire Domenico Ranieri, valido rappresentante e punto di riferimento  per i lavoratori e le molteplici battaglie ambientali e per i beni  comuni in tutto il territorio teatino-abruzzese.

 Roma 15.7.15                 COBAS LAVORO PRIVATO – CONFEDERAZIONE  COBAS

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