Questa volta hanno vinto i lavoratori, ma in televisione e sui giornali si parla di saggia decisione presa da Natuzzi

Finalmente ci siamo!! Si è tornati in produzione. Dopo licenziamenti, ricorsi giudiziari, sit-in, scioperi, notti passate in una tenda da campeggio dinanzi all’azienda, Natuzzi alla fine è stato costretto ad estendere il Contratto di Solidarietà a tutte le maestranze, come quest’ultime chiedevano sin dal 3 marzo 2015, da quando sono stati sottoscritti gli Accordi-vergogna che, viceversa, prevedevano per una parte dell’organico la Solidarietà e per il resto il licenziamento. Naturalmente, Natuzzi spaccia l’evento come una sua saggia decisione, omettendo che agli stessi lavoratori che ora varcano i cancelli del sito di Ginosa ad ottobre 2016 era stato dato il benservito con una lettera di risoluzione del rapporto di lavoro.

Questa esperienza deve fare capire a tutti che la lotta viene ripagata sempre, anche se i risultati spesso non sono immediati.

Chiusa questa partita (in favore dei lavoratori) se ne riapre subito un’altra, in quanto il posto alla Natuzzi Spa non è garantito per nessuno. Adesso si deve far capire ai vertici aziendali che non si va lontano puntando sulla riduzione del costo del lavoro e speculando soldi pubblici in ogni occasione.

La Natuzzi diventa davvero competitiva se valorizza i suoi dipendenti, anziché licenziarli. Se i lavoratori rigetteranno ogni tentativo padronale di scoraggiarli e dividerli, dimostrando la stessa determinazione degli ultimi 3 anni e restando uniti, riusciranno ad imporre anche una nuova strategia aziendale.

Il posto di lavoro non si tocca e va difeso con la lotta!!!

Ginosa (Ta) 18 aprile 2018

COBAS Natuzzi