TELECOM ITALIA : 21/09 ACCORDO con truffa per la MOBILITA’

DSC_0277Dopo l’accordo quadro al Ministero dello Sviluppo Economico del 7 settembre sulla gestione di 3300 esuberi, il 21 settembre si è consumato presso Confindustria a Roma l’ennesima puntata della telenovela che vede attori principali TELECOM ITALIA, CISL-UIL-UGL. Accordo sottoscritto per 330 mobilità volontarie grazie al VOTO PER DELEGA delle RSU, introdotto dall’Azienda. Un nuovo meccanismo per garantirsi il consenso grazie al lavoro complice e sfacciato dei sindacati collaborazionisti. A nulla è valsa l’opposizione della SLC-CGIL, dei COBAS e dello SNATER.

SCARICA IL VOLANTINO COBAS

SCARICA IL TESTO DELL’ACCORDO

L’AMMISTRATORE (Telecom) DECIDE… i CONDOMINI (Fistel-Uilcom-Ugl) approvano
Si è consumato ieri il primo atto formale dell’Accordo quadro del 7 SETTEMBRE :

TELECOM ITALIA e i sindacati collaborazionisti, FISTEL UILCOM UGL hanno sottoscritto l’accordo per gestire i primi 330 esuberi attraverso la mobilità volontaria.

Le RSU COBAS (ma anche quelle SLC e SNATER presenti) non hanno sottoscritto l’accordo sia per questioni di MERITO che per questioni di METODO

 Sul merito: La delegazione aziendale ha illustrato i motivi che han portato all’accordo presso il ministero.Una lunga esposizione che ha descritto come sono stati gestiti gli esuberi e le difficoltà aziendali dal 2000 ad oggi. Nella lunga esposizione Telecom ha precisato come l’ultimo accordo sia il compimento dei due precedenti (4 agosto 2010 e 27 marzo 2013) figli “legittimi” dello storico accordo del marzo 2000, nonché aggiungiamo noi, della scellerata privatizzazione.

Sempre secondo Telecom i 330 esuberi nonché quanto stabilito nell’accordo del 7 settembre 2015 potrebbe (per quanto di ci riguarda il condizionale è d’uopo) far superare la societarizzazione nonché risolvere le cosiddette “eccedenze strutturali”

Le 330 persone sono quindi da considerare LICENZIAMENTI COLLETTIVI ai sensi della Legge 223/91, da gestire attraverso la MOBILITA’ VOLONTARIA con il criterio della NON OPPOSIZIONE. La proposta è destinata alle persone che entro il 2017 matureranno i requisiti per andare in pensione e a tutti coloro i quali hanno scelto per svariati motivi di uscire dall’Azienda. Per questi sono previsti anche degli incentivi indicati nel testo dell’accordo.

Ad oggi secondo TELECOM le persone ESODABILI sono circa la META’. Il resto è lasciato a disposizione di coloro che vorranno usufruire di tale accordo pur non maturando i requisiti pensionistici.

E’ una vera  e propria truffa. L’AZIENDA avrebbe potuto tranquillamente aprire una procedura per accompagnare le persone alla pensione, come accaduto nella scorsa primavera scorsa per IT TELECOM (Accordo sottoscritto anche da noi COBAS). Invece, ha dichiarato ESUBERI:  e se e al termine di tale procedura, le persone individuate saranno meno? Non rischiamo di trovarci con un numero di esuberi certificati che ci porteremo nella prossima trattativa?

 Sul metodo :Come dimostrato anche in occasione degli accordi del 27 Marzo 2013, TELECOM ITALIA ha BISOGNO del CONSENSO SINDACALE per arrivare ad ottenere la firma su accordi decisamente scellerati sia dal punto di vista morale che gestionale.

In questo caso e con l’OPPOSIZIONE ANNUNCIATA di SLC, ha proceduto a convocare le due segreterie nazionali delle UGL (sindacato i cui leader sono stati investiti da una pioggia di scandali) per avere numeri qualificati in sala. Poi ha ammesso il VOTO per DELEGA, per diverse RSU assenti. In tal modo si è garantita la maggioranza + 1 delle RSU presenti (le regole parlano degli aventi diritto), necessaria all’approvazione dell’accordo. 169 firmatari + 62 deleghe (tutti FISTEL-UILCOM-UGL) Il resto ha potuto fare ben poco a fronte di questo scandalo che ROVESCIA  anche le norme più elementari della democrazia e trasforma la lotta sindacale in una assemblea di condominio…ma con le regole che cambiano a seconda del volere dell’amministratore.

 In tal modo L’azienda e i sindacati collaborazionisti ( non conosciamo al momento altra parola più appropriata ) hanno anche scavalcato il REFERENDUM sull’accordo di DICEMBRE.

Telecom Italia, ha provato a sostenere che la realizzazione dell’accordo del 7 settembre 2015, le permetterà di superare sia la crisi che gli esuberi. Il 27 Marzo 2013 anche la SLC credette a queste parole. Sono passati due anni e siamo punto a capo. Tali accordi non garantiscono cosa accadrà a partire dal 2017, garantiscono solo esuberi e peggioramento della condizioni di lavoro e salariali per tutti i lavoratori e le lavoratrici

 Le prossime settimane ci vedranno ancora convocati per discutere il resto degli accordi. E’ ora di cambiare. Non è possibile che migliaia di lavoratori e lavoratrici Telecom decidano ancora di farsi rappresentare da questa gente!

 Roma 22/09/2013

 COBAS TELECOM

Di seguito il report redatto nel corso dell’incontro…con i dovuti errori grammaticali e le approssimazioni dei periodi

 REPORT – INCONTRO 21-09-2015 – SEDE CONFINDUSTRIA – VIALE DELL’ASTRONOMIA

(In questo resoconto non troverete nessun intervento delle RSU COBAS. La nostra delegazione è ancora troppo piccola per affrontare una platea di centinaia di persone. Di cose da dire ne avremmo anche ai capi delegazione Telecom. Per farlo serve il vostro numero).

In apertura di incontro la delegazione Aziendale ha ripercorso tutta la storia degli accordi sindacali che dal 2000 ad oggi hanno determinato il ricorso alle procedure di mobilità, alla cassa integrazione e fino ai contratti di solidarietà del 2013. Ha ricordato anche come i nuovi decreti attuativi  del JOBS ACT  prevedano che le aziende oggi possano utilizzare sia la cassa integrazione guadagni che la solidarietà non solo per gestire gli esuberi ma anche per gestire processi di ristrutturazione. Questo pacchetto di accordi (7 settembre 2015 ndr) nasce con gli accordi del 4 agosto 2010 e ha avuto un passaggio intermedio con gli accordi del 27 marzo 2013. Tutti accordi (ricordiamo noi) sottoscritti dalle OO.SS. CONSIDERATE MAGGIORMENTE RAPPRESENTATIVE.

Le procedure relative alla gestione delle 330 persone sono una sorta di “di cui” degli accordi del 7 settembre. Piano che prevede circa 3000 unità di esuberi attraverso la solidarietà difensiva. Si tratta di una scelta congiunturale per contenere nei prossimi due – tre anni i costi dell’efficentamento aziendale.

Accanto quindi allo strumento della solidarietà l’azienda è pronta a mettere altre 3 strumenti :

–  Mobilità per 330 persone per uscire volontaria

–  Art. 4 della legge Fornero, che prevede una serie di facilitazioni per i lavoratori anziani. Per il max di 4 anni grazie ad accordo sindacale possono andare in prepensionamento con un sistema che vede il pagamento della pensione tramite INPS e i contributi da parte dell’azienda. Questa procedura che ha bisogno di un accordo sindacale è comunque separata da quella dei 330. Su questo punto l’Azienda ha comunicato che non appena saranno pubblicato i decreti attuativi sugli ammortizzatori sociali, comprese le circolari interpretative, procederà alla convocazione delle delegazioni sindacali per mettere a disposizione di tutti i lavoratori e lavoratrici le informazioni per accedere a tale strumento.

– Mobilità professionale

Il mix tra le uscite anticipate e le mobilità professionale dovrebbe risolvere secondo Telecom i problemi occupazionali in Telecom.  L’azienda ha anche ricordato che la posizione del governo sulla solidarietà espansiva ( che non prevede incentivi e coperture per i lavoratori che la subiscono) è completamente sbagliata perché crea le condizioni per non arrivare ad alcun accordo sindacale. La norma cioè prevede che in caso di accordi sindacali, ci siano sgravi per chi assume nuovo personale, sgravi se si mette in solidarietà attraverso un accordo sindacale, ma non prevede contributi statali per i lavoratori che usufruiranno dei CDS.
Sulla procedura dei 330: Telecom Italia estende la proposta anche ai lavoratori e alle lavoratrici che comunque sono interessati/e. Per tutti l’unica clausola è la NON OPPOSIZIONE. L’azienda per le persone che non hanno maturato i requisiti per la pensione riconosce comunque un ulteriore indennizzo. La base esodabile, è di circa la metà. Si arriva ai 330 perché l’azienda decide di lasciare libere le posizioni per chi fosse interessato provincia per provincia.

INTERVENTO CISL: Abbiamo avuto modo di parlare con la Ministra GUIDI per avere le garanzie per l’accordo quadro, ma secondo noi abbiamo avuto anche l’opportunità di discutere di un processo che favorisse la possibilità di riaprire il confronto con tutte le parti. Secondo noi non ci troviamo in una situazione di esclusione e la presenza di tutte le RSU dimostra che c’è interesse per una soluzione condivisa e per riaprire un confronto a tutto campo, riprendendo anche le discussioni sulle riorganizzazioni sospese dopo il referendum. Il clima che si è generato nei territori tra l’azienda e i lavoratori e tra questi e le rappresentanze sindacali è tale che va ripristinato subito un tavolo sindacale unitario per trovare le soluzioni agli esuberi. Siamo pronti a firmare l’accordo.

INTERVENTO della prima segreteria UGL: Non ci siamo mai opposti alla mobilità volontaria, in virtù dell’accordo quadro raggiunto al MISE. Anche noi come sindacato pensiamo che il governo debba cambiare la sua posizione sulla solidarietà espansiva anche se secondo noi l’Azienda dovrebbe comunque procedere alle assunzioni attraverso un tavolo negoziale con i sindacati.

INTERVENTO SLC: IL CLIMA DELL’INCONTRO di oggi è molto particolare, vista la presenza di centinaia di RSU, per discutere un problema piccolo ma che evidenziano la delicatezza delle decisioni.

Sulle regole del gioco: ci era stato comunicato che l’azienda accetta il voto via delega, per la prima volta come per le assemblee di condominio. Solo che nei condomini ci sono dei regolamenti. Qui invece le regole si sono inventate ieri. Non esistono accordi sindacali che parlano di votazioni per delega. E inoltre, quante segreterie nazionali ci sono al tavolo? Ad esempio quale UGL C’è AL TAVOLO (il riferimento è alla rottura verticale che vede oggi la segreteria nazionale di UGL spaccata in contenzioso legale fra le due correnti.
Il segretario ha poi ripercorso l’intervento della delegazione Telecom (dal 2000 ad oggi) e ha ricordato che l’accordo del 27 marzo serviva a ridurre gli esuberi. Se oggi ripete la stessa cosa chi garantisce che sarà l’ultima?  La schizzofrenia vuole che quando lo Stato decide di non finanziare totalmente le nuove assunzioni, Telecom torna con i classici (dal 2010) esuberi. La SLC chiede quindi l’azzeramento degli esuberi così come scritto negli accordi sindacali. Il problema secondo noi non è firmare una mobilità volontaria, perché si tratta di certificare 3000 esuberi, mettere in pratica procedure per 3300 esuberi. E Questi esuberi restano in caso di cambio management.

Se la soluzione era quella di gestire la riprofessionalizzazione la SLC ricorda che nell’accordo del 27 maro si prevedeva l’uscita di 1100 persone da CARING verso OPEN ACCESS e non è stato mantenuto. Noi non siamo contrari agli accordi su Telecom, vogliamo solo che siano aperti i tavoli per discutere approfondimenti. Vogliamo quindi ritornare a quel clima che porto all’accordo del 27 marzo.

Sulla procedura : Certificare i 3330 esuberi è una responsabilità grave e importante. I 330 sono una parte di questi. Nei Ministeri in occasione degli accordi stipulati nel tempo con le Aziende di Tlc, La procedura non è stata ideata per gestire gli esuberi, ma per identificare 330 persone che potrebbero (visto che gli esodati sono circa la metà) andar via. Questo è un pericoloso precedente. Se ne uscissero 150, resterebbero agli atti la metà degli esuberi, magari da spalmare sul resto delle procedure identificate.

Sulla rottura della UNITA’ SINDACALE : La scelta di arrivare ad una spaccatura come quella che sta maturando in TELECOM è una iattura per tutto il settore delle TLC.

INTERVENTO UIL: Interviene subito sulla unitarietà e chiede il rispetto di tutte le OO.SS. L’UGL non può servire solo quando è necessario bocciare gli accordi. La UIL sostiene che alcuni ragionamenti sono stati fatti tutti insieme anche con la SLC. E sciorina la bontà degli accordi raggiunti in passato e auspica la ripresa di relazioni sindacali bloccate da 18 mesi. (dimenticando che il referendum ha dato dei risultati inequivocabili – considerazione nostra). La UIL procede poi ripercorrendo il percorso dell’accordo e sostiene che la firma dell’accordi quadro serve a garantire anche con gli scenari di Vivendi il ritiro del progetto della societarizzazione. Il resto dell’intervento è un lungo appello a mantenere l’unità dei sindacati. Non entra nel merito delle obiezioni tecniche sollevate dalla SLC.

INTERVENTO seconda segreteria UGL – interviene anche la seconda componente nazionale della UGL che chiede rispetto da parte di tutti ed è favorevole alla sottoscrizione dell’accordo

RISPOSTE DELL’AZIENDA : SULLA PRESENZA DELLA UGL Confindustria precisa che al tavolo c’è una sola UGL nonostante i commissariamenti ( soldi degli iscritti utilizzati per fini personali. Ndr ) Per le deleghe la azienda utilizza la disciplina del codice civile. Membri 450 è il numero complessivo delle RSU Telecom – 297 sono presenti di persona  – 56 per delega (numeri che cambieranno successivamente generando un clima di diffidenza generale fra le OO.SS. contrarie) gli aventi diritto il voto è effettivamente valido se è presente la metà più uno dei presenti. L’invito dell’Azienda è di lasciar perdere le questioni di bandiera ed entrare nel merito. La SLC è legittimata ad avere la sua posizione.

Il resto della discussione si accende con la SLC che chiede di tornare sui numeri e sul metodo, la UIL e la FISTEL-CISL la stuzzicano cercando di  riportarla al tavolo ma ( secondo noi ) non entrano nel merito delle osservazioni tecniche fatte sulla mobilità.

Ad un certo punto, nel momento in cui la discussione si esaurisce l’Azienda decide di chiudere chiedendo che si passi alla sottoscrizione dell’accordo. Le segreterie FISTEL-UILCOM-UGL ovviamente non perdono tempo, mentre la SLC chiede il conteggi odei presenti e l’annullamento delle deleghe. Nel frattempo questi numeri sono aumentati rispetto all’inizio. Deleghe arrivate dopo l’inizio dell’incontro numeri di presenti che aumentano rispetto ai conteggi iniziali. La SLC che chiede anche l’intervento della DIGOS…

Alla fine viene sottoscritto l’accordo 169 firmatari + 62 deleghe

La delegazione COBAS + SNATER + SLC non firma nulla

LE RSU COBAS TELECOM PRESENTI ALL’INCONTRO

Be the first to comment on "TELECOM ITALIA : 21/09 ACCORDO con truffa per la MOBILITA’"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*