Cobas, migliaia di commenti inneggianti all’odio razziale e alla violenza senza alcun controllo. Il linguaggio social dei presunti assassini di Willy Monteiro e di alcuni loro fans è lo stesso che si trova “nascosto” tra i commenti di alcune pagine Facebook di politici che per mestiere fomentano odio. E alla fine alcuni di quei commenti si trasformano in azioni. In aggressioni. In crimini violenti. Ecco, chi indaga su quelle pagine e su quei commenti per incitazione all’odio razziale?
«Abbiamo chiesto ed ottenuto dalla Senatrice Elena Fattori l’impegno per un’interrogazione alla Ministra dell’Interno Lamorgese – dichiara Francesco Iacovone, del Cobas nazionale – l’odio che si sta stratificando nel nostro paese è anche il prodotto di una cultura che sta permeando attraverso la propaganda che viene veicolata tramite i social network.»
«Migliaia di commenti inneggianti all’odio razziale e alla violenza più bieca senza alcun controllo – prosegue il rappresentante sindacale – soprattutto sulla pagina istituzionale dell’ex Ministro dell’Interno. Non ci stupisce che alla lunga alcuni di quei commentatori possano passare dalle parole ai fatti e riteniamo inaccettabile che le istituzioni restino immobili e permettano di passare questi messaggi sbagliati sui profili social istituzionali che vantano milioni di seguaci.»
«L’omicidio di Willy è anche il prodotto di questa sottocultura squadrista che dai social si sposta nelle nostre province e nelle città. La democrazia deve mostrare i suoi muscoli, o avremo perso tutti. Siamo vicini alla famiglia di Willy e chiediamo verità e giustizia.» – conclude Iacovone
Roma, mercoledì 9 settembre 2020
P/Cobas Lavoro Privato – Francesco Iacovone