Calvin Klein: “non mi sei simpatica, ti licenzio!”

L’Azienda Calvin Klein, del Gruppo PVH Stores Italy, a poco più di un anno dal caso dell’Outlet di Castel Romano, esibisce ancora una volta la sua arroganza. Stavolta siamo a Salerno dove, una delegazione di Manager aziendali presentano ad una lavoratrice la proposta di risoluzione bonaria del rapporto di lavoro.

A motivazione adducono non tanto ragioni professionali o lavorative in quanto, come essi ammettono, la dipendente è tra le migliori venditrici del punto vendita, tanto da avere un ruolo di responsabilità all’interno del negozio ed essersi vista più volte riconosciuto il merito della sua efficienza che l’azienda stessa le ha corrisposto in termini economici; ma bensì infondate e insondabili  opinioni personali della Store manager, guarda caso a partire dalla adesione della dipendente alla nostra organizzazione sindacale. 

“Sei l’anello debole del team, non sei simpatica ai colleghi!” ecco quello che la lavoratrice si è sentita dire come ragione della loro proposta; affermazioni cui la Store manager aggiunge  una personale sfiducia generica, non avvalorata da alcuna condotta illegittima della dipendente.

“E’ gravissimo ed inaccettabile quello che è accaduto a Salerno – commenta Maria Sarsale, rappresentante per i Cobas del Lavoro Privato – Non possiamo tollerare la messa in discussione di un contratto di lavoro per ragioni personali, men che mai se vi ravvisassimo anche una condotta ritorsiva per adesione sindacale. Inoltre, l’antipatia personale di un capo negozio, che facilmente può condizionare quella dei suoi sottoposti, non può e non deve essere fatta passare per ragion sufficiente al licenziamento di una dipendente encomiabile.”

Si apprende poi, che la dipendente ha già subito, nei mesi successivi al rientro dalla maternità, un demansionamento di fatto, con restrizioni allo svolgimento del suo operato e di cui non ha mai ottenuto spiegazioni.

“Hanno attaccato frontalmente il vincolo contrattuale che lega reciprocamente azienda e dipendente, vincolo che la lavoratrice ha sempre rispettato con diligenza e professionalità. l’Azienda ha dimostrato, ancora una volta, di ritenersi libera di agire in assoluta noncuranza di tali vincoli. E metteremo in campo ogni azione necessaria per garantire la piena tutela occupazionale della lavoratrice, portando la questione nelle sedi opportune.” conclude Maria Sarsale.

Cobas del Lavoro Privato – Settore Commercio

Roma 29 gennaio 2019