I lavoratori metalmeccanici della Marelli rischiano di essere denunciati per aver manifestato per i propri diritti.
La situazione della Marelli, che coinvolge circa 600 operai dello stabilimento bolognese. Marelli, il più importante produttore di componenti per auto presente in Italia con circa 6mila dipendenti, è stata investita appieno dalla crisi europea dell’automotive.
Il 20 giugno i lavoratori hanno manifestato a Bologna per il mancato rinnovo del contratto al grido:
“Senza contratto il Paese si blocca”.
Durante il corteo è stato rallentato il traffico sulla tangenziale per neanche mezz’ora per informare e denunciare su cosa sta accadendo.
La questura ha subito minacciato la denuncia in base al nuovo DL Sicurezza, con il quale il Governo Meloni ha introdotto una specifica fattispecie penale che punisce chi blocca la circolazione su strade ordinarie o ferrate come forma di protesta o di lotta sindacale.
L’obiettivo è chiaro: instaurare un clima autoritario nel Paese ed impedire che si sviluppi nei prossimi mesi il conflitto sociale contro le politiche economiche del suo governo, contro il riarmo e l’economia di guerra, contro la precarietà, i bassi salari, il taglio ai servizi sociali..
Cobas del Lavoro Privato esprime la massima solidarietà ai lavoratori coinvolti e saremo in prima linea contro repressione e le politiche autoritarie di questo Governo.
Cobas del lavoro privato