Roma, sabato 21 giugno Porta S. Paolo ore 14,30, la piazza è già colma. Di lì a poco, parte lentamente il corteo che diverrà di 50.000 presenze vere, che sfila per 3 ore, con il fermo immagine “della testa oltre il Colosseo e la coda al punto di partenza”.
Una piazza ricca di comitati-coordinamenti-reti-associazioni, riempita dall’intensa presenza di base, gente comune-famiglie-giovani, mobilitati per contribuire a fermare l’imperversare della guerra e lo straziante quotidiano martirio dei bambini e della popolazione di Gaza.
Tra questi : le comunità palestinesi, curde, iraniane e altre; il Forum Acqua; la Campagna per il Clima, fuori dal Fossile; il Comitato Cittadini per l’Ambiente di Sulmona; il Coordinamento NO Triv; quello “Nucleare mai più”; i lavoratori ex GKN, quelli delle Clap e dei Cobas; le compagne di Non Una Di Meno ; le associazioni dei migranti ; quelle di Medicina Democratica, Emergency, Giuristi Democratici, No Bavaglio ,….; gli artisti di strada e le palestre popolari; la miriadi di centri sociali e spazi occupati romani e nazionali; tantissimi i giovani e gli studenti.
Il classico e felice rincontrarsi degli importanti cortei a Roma, da ogni dove sapendo di fare la cosa giusta, nonostante il solleone dei 38 gradi, la stanchezza del viaggio e la fatica del ritorno alle ore piccole della notte.
La consapevolezza che è solo un’altra tappa dell’impervio cammino teso a fermare “il genocidio, la guerra e il riarmo”, avendo a che fare con i criminali assassini Putin-Trump-Netanyahu, pronti all’uso dell’arma atomica per il delirio di potenza.
Restiamo mobilitati, perché a breve ci saranno le decisioni ufficiali sull’entrata in guerra degli Usa e delle Basi Usa-Nato in Italia e Europa; nonché il vertice Nato (24-26|6) chiamato a ratificare l’ultramiliardario riarmo.
Il rammarico per non essere riusciti a ricomporre almeno l’unità d’azione “nemmeno contro la guerra nel tempo in cui precipita a carattere mondiale”, con l’altro corteo (da p.za Vittorio a Largo Corrado Ricci) più ridotto nelle dimensioni e articolazioni, con meno di 10.000 presenze.
Lo stimolo a lavorare in estate, nelle articolazioni dei campeggi antinucleari e contro le grandi opere, per giungere in autunno a nuove giornate comuni di lotta in Europa per contrastare il disegno mortale della guerra permanente.
Cobas del lavoro privato