Solidarietà al popolo Saharawi!

La Confederazione Cobas della Puglia condanna la violazione del cessate il fuoco nei territori del Sahara Occidentale ad opera delle forze armate marocchine che hanno così rotto l’accordo di pace del 1991 sancito sotto l’egida dell’ONU e sottoscritto tra le parti, il Regno del Marocco e il Fronte Polisario.

Si rammenta la fondamentale importanza del ripristino e del rispetto degli accordi tra le parti e dunque un’immediata cessazione delle ostilità, urge pertanto la convocazione in tempi certi di un referendum per l’autodeterminazione per il Sahara Occidentale secondo quando disciplinato dalla Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite 690 del 29 aprile 1991 al fine perseguire una risoluzione pacifica del conflitto.

I fatti che hanno scatenato la grave violazione dell’accordo sul cessate il fuoco, hanno visto azioni militari rivolte verso dimostranti civili che manifestavano pacificamente      nelle tre rotte a est del divario illegale del Guerguerat. Pertanto la Segreteria aderisce all’appello lanciato dalla Movimento solidale Italiano di amicizia con il popolo saharawi.

5 dicembre 2020
Confederazione Cobas Puglia

APPELLO DEL MOVIMENTO SOLIDALE ITALIANO DI AMICIZIA CON IL POPOLO SAHARAWI
 
Sahara Occidentale: riprese le ostilità a El Guerguerat fra Marocco e Fronte Polisario
Le istituzioni repubblicane e democratiche italiane: Enti locali e Ministero degli Esteri intervengano Il 13 novembre 2020 scorso, scontri a fuoco tra il Regno del Marocco e il Fronte Polisario, dopo 29 anni di cessate il fuoco firmato da entrambe le parti nel Quadro del Piano di Pace ONU nel 1991 che istituì, inoltre, la MINURSO (Missione ONU per il Referendum nel Sahara Occidentale). Secondo l’accordo militare, il limite invalicabile per garantire la tregua attraversava il territorio conteso fino ad arrivare al corridoio della regione di El Guerguerat, al confine con la Mauritania. Dal 21 ottobre scorso la regione è incandescente: il Regno del Marocco ha violato l’accordo con l’apertura da parte di una breccia lungo tale limite per consentire il libero passaggio di persone, ma anche e soprattutto di camion per il trasporto di prodotti commerciali. Tale atto ha innescato l’immediata reazione della popolazione civile saharawi, accorsa per protestare pacificamente e chiudere la breccia, ostacolando il transito dei mezzi. Un corridoio sfruttato per esportare prodotti provenienti dal Sahara Occidentale occupato dal Regno del Marocco dal 1975, nonostante l’aperta deplorazione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. «L’Esercito popolare di liberazione saharawi ha iniziato a rispondere con la necessaria fermezza a questa violazione e all’ostile marcia marocchina che fin dalle sue radici costituisce una grave battuta d’arresto al cessate il fuoco». Con queste parole il Fronte Polisario e il Governo Saharawi hanno comunicato che ritengono il Regno del Marocco responsabile di tutte le pericolose conseguenze di questo attacco alla stabilità dell’intera regione. Il Fronte Polisario e il Governo Saharawi ricordano che il futuro di pace per i due popoli è da decenni fermo a causa del mancato referendum di autodeterminazione previsto dal Piano di Pace del 1991 sotto l’egida delle Nazioni Unite e dell’Unione Africana. Il Movimento solidale italiano di amicizia con il popolo saharawi denuncia la violazione da parte del Regno del Marocco del cessate il fuoco e l’attacco al Piano di Pace Onu e alla legalità interazionale, nonché alla stabilità della regione. Inoltre denuncia l’illegalità, evidente a tutta la comunità internazionale, del commercio di risorse provenienti dal Sahara Occidentale che il Tribunale Europeo ha condannato. Una situazione resa ancora più inaccettabile, considerata la riduzione degli aiuti internazionali destinati al popolo saharawi nel contesto dell’emergenza mondiale da coronavirus. Il Movimento solidale italiano di amicizia con il popolo saharawi ritiene indispensabile l’intervento dell’Europa e della comunità internazionale per impedire alle forze armate del Regno del Marocco ulteriori azioni lesive della legalità internazionale. Il Movimento solidale italiano di amicizia con il popolo saharawi chiede alle istituzioni repubblicane e democratiche italiane, agli Enti locali gemellati in Italia con il popolo saharawi e al Ministero degli Esteri di condannare l’aggressione armata marocchina, di adoperarsi per proporre misure economiche di contrasto al traffico illegale di merci da parte del Regno del Marocco, di sostenere la nomina dell’inviato speciale del Segretario ONU per riprendere i colloqui tra le parti al fine di convocare il referendum di autodeterminazione, di proporre di dare mandato alla MINURSO, come già ad altre missioni Onu nel mondo, di sorvegliare la tutela dei diritti umani.
Per questo chiediamo:
Chiede al Governo italiano e all’Unione europea:
– Promuovere e richiedere, in tutte le sedi opportune, un’immediata cessazione delle ostilità tra le parti in causa;
– Condannare l’aggressione armata del Marocco nel Sahara Occidentale e ottenere il ripristino del rispetto degli accordi presi tra le parti, al fine di favorire un percorso di pace nell’area;
– Ottenere una convocazione in tempi rapidi per il referendum di autodeterminazione per il Sahara Occidentale, coerentemente con quanto stipulato nel Piano di Pace siglato da entrambe le parti;
– Predisporre modalità adeguate che evitino ogni negativa conseguenzadirettamente e/o indirettamente collegata alla pandemia Covid-19 rispettoal regolare approvvigionamento di aiuti internazionali pianificato dalle agenzie ONU preposte in  coordinamento con la Mezza Luna Rossa Sahrawi, destinati ai rifugiati saharawi in Algeria;
– Favorire la conoscenza presso la cittadinanza italiana del dramma del popolo saharawi, anche tramite la ripresa delle attività di gemellaggio e di scambi culturali, non appena la situazione sanitaria lo renderà nuovamente possibile;