La pressione a cui sono sottoposti le lavoratrici e i lavoratori del settore della logistica negli ultimi anni è oramai divenuta inaccettabile: carichi di lavoro insostenibili a causa della carenza del personale compensata imponendo turni massacranti senza pause e con ritmi serrati. Una situazione che non solo genera un grave disagio psicofisico per i dipendenti, ma ha già provocato gravi episodi di infortuni sul lavoro.
Presso il terminal di Milano si registra una gravissima carenza di personale: il numero degli addetti risulta insufficiente a coprire le normali assenze per malattia e quelle causate dai ripetuti infortuni, fatto che non permette di garantire l’espletamento delle richieste operative.
Tale condizione genera una difficoltà di organizzazione del lavoro in tutte le fasi di preparazione, producendo una continua rotazione del personale che non fa altro che aggravare ulteriormente le varie criticità. A ciò si aggiungono le incessanti pressioni volte a incrementare la produttività.
A conferma della pericolosità del contesto, il recente e grave incidente sul lavoro che ha causato l’amputazione di parte di un dito della mano a un nostro collega.
A tutto ciò si aggiunge la mancanza di dispositivi di protezione individuale adeguati, come ad esempio i guanti, indispensabili per le operazioni di carico e scarico. Il personale si trova a operare in condizioni di costante stress e insicurezza, guidando i veicoli di lavoro in un contesto che comporta rischi elevatissimi di incidenti.
In tutti i settori della preparazione, gli operai sono sottoposti a una continua sollecitazione, senza alcun incentivo o riconoscimento, ma solo con la pretesa di incrementare costantemente la produttività.
Questa grave situazione ricade ancor più pesantemente sulle lavoratrici e sui lavoratori con contratto a tempo determinato, impiegati senza alcuna programmazione della turnistica, sottoposti a una costante “richiesta di disponibilità” pressoché illimitata, spesso con pochissimo preavviso, e con orari di lavoro estenuanti: tutto questo senza nessuna garanzia riguardo eventuali stabilizzazioni contrattuali.
Riteniamo indispensabile un aumento dell’organico e un rafforzamento delle misure di sicurezza, unitamente a una riduzione delle pressioni lavorative ed una riduzione e più equa distribuzione dei carichi di lavoro.
NON SONO PIÙ TOLLERABILI QUESTE CONDIZIONI DI LAVORO.
CHIEDIAMO RISPETTO, SICUREZZA E CONDIZIONI DIGNITOSE PER TUTTE LE LAVORATRICI E I LAVORATORI