A differenza dello sciopero tenutosi il 4 maggio scorso che portò in evidenza tutti i timori, la rabbia e le aspettative della nostra categoria e che venne pianificato in un tempo molto lungo, circa due mesi, un tempo che si rese necessario per riportare alla memoria di moltissimi di noi che anche la nostra categoria può e deve occupare le piazze per rivendicare ciò che è giusto e dovuto, quello che si è appena concluso ha richiesto meno di quindici giorni per passare dalla parola ai fatti. Domani ci conteremo e vedremo in quanti di noi è prevalsa la dignità e l’orgoglio ed in quanti, invece quella visione, piccola e meschina del coltivare il proprio orticello, di non fare arrabbiare il “Padrone” che poi, altrimenti, li trasferisce dalla postazione “comoda comoda”.
Questa mobilitazione ha visto una importante coesione tra le diverse sigle sindacali, sintomo del fatto che si è deciso di seguire più un’idea che non un’ideologia ed i COBAS non sono di certo venuti meno a questo “modus operandi” nel quale le istanze della categoria schiacciano e cancellano stolti campanilismi che tanto male hanno fatto nel panorama del mondo lavorativo in Italia.
Riuscirà questa impennata d’orgoglio a raggiungere i risultati auspicati? Forse è ancora presto, ma la strada è tracciata e non ci fermeremo; non qui, non ora. Vogliamo fatti dalla parte datoriale e che siano fatti rilevanti, non ci accontenteremo di poche briciole e a quei colleghi che hanno preferito non fare causa comune e che tanti anni orsono i nostri padri chiamavano “Crumiri” corre l’obbligo di rammentare un vecchio adagio che, per l’occasione, ci permettiamo di parafrasare “l’amico del nostro avversario è a sua volta un nostro avversario”.
Andiamo avanti, lottiamo insieme, non facciamoci spaventare da minacce velate o palesi…siamo tanti, tantissimi e restando coesi possiamo raggiungere tutto ciò che ci è dovuto.
Cobas Lavoro Privato – Settore Vigilanza