Roma e la cooperazione: il silenzio assordante di Unicoop Etruria

Come COBAS Lavoro Privato, esprimiamo una profonda preoccupazione per la permanenza della cooperazione sul territorio di Roma.

I fatti parlano chiaro: Unicoop Etruria, come già Unicoop Tirreno prima di lei, sembra dimostrare un totale disinteresse verso i problemi che affliggono i negozi della capitale. Il rischio che anche questa cooperativa si stia preparando ad abbandonare Roma è concreto, e non possiamo rimanere in silenzio di fronte a un possibile scenario che lascerebbe enormi vuoti per i soci e per il tessuto commerciale cittadino.
Promesse mai mantenute

In tutti gli incontri degli ultimi anni ci è stato garantito che Roma avrebbe conosciuto un “rilancio”.
Oggi, di quei propositi, non vediamo neanche l’ombra. Al contrario, osserviamo un disinteresse generale, un progressivo impoverimento dei punti vendita e un clima lavorativo segnato da problemi irrisolti.
Critiche ai lavoratori, non ai dirigenti

In questi mesi abbiamo ascoltato solo vaghe e surreali critiche ai lavoratori romani.
Mai una parola di autocritica nei confronti di quel gruppo dirigente – dirigenti e funzionari – che con scelte sbagliate hanno affossato le politiche commerciali su Roma, continuando però ad occupare posizioni di responsabilità e ad “imperversare” nei negozi.
Una richiesta ignorata

Il 7 aprile si è svolto l’ultimo incontro tra la Cooperativa e la nostra organizzazione. Da allora:
• il 3 giugno abbiamo ribadito oralmente la necessità di un tavolo durante l’incontro nazionale;
• il 9 giugno abbiamo inviato una formale PEC per richiedere un confronto urgente;
• ad oggi, nessuna risposta.
Nel frattempo, le condizioni nei luoghi di lavoro peggiorano:
• trasferte imposte e non concordate;
• reparti lasciati senza presidio;
• straordinari imposti;
• trasferte di RSA non comunicate all’Organizzazione Sindacale.

Il nostro appello
Questa perdurante mancanza di riscontro mina non solo la gestione concreta dei problemi, ma anche il rispetto delle corrette relazioni sindacali.
Non vogliamo che Unicoop Etruria segua la stessa strada di chi ha già abbandonato Roma, lasciando macerie commerciali e sociali.

La cooperazione, se vuole essere fedele ai propri valori, deve rimanere radicata nei territori, ascoltare i lavoratori e rispettare i soci.

Chiediamo un incontro urgente: non per rinnovare promesse vuote, ma per affrontare concretamente i problemi e costruire soluzioni reali. Il tempo delle attese è finito.

Cobas Unicoop Etruria