È morto oggi, a 48 anni, un nostro fratello, costretto a lavorare in un magazzino Eurospin a 45 gradi
Ci è arrivata oggi la notizia di un nostro fratello, Rsa del negozio di Carinaro, morto mentre lavorava, costretto a 45 gradi in un magazzino a scaricare e sistemare merce.
Per quanto le cause vadano ancora accertate, sappiamo bene che di fatica si muore.
Abbiamo evidenziato più di una volta al colosso commerciale come non sussistano le condizioni minime di sicurezza e i lavoratori siano a rischio ogni giorno. Eurospin scarica le responsabilità sulle ditte esterne, come se assumere i lavoratori in somministrazione, tramite agenzie, possa essere una giustificazione invece di un aggravante.
Tutti i magazzini devono essere dotati di sistemi di climatizzazione e, solo dove non sia possibile, devono essere adottate misure organizzative per tutelare la vita di ogni singolo dipendente. Facciamo riferimento a fasce orarie più fresche, maggiori pause, carichi e ritmi meno sostenuti e il rifornimento di acqua e sali minerali.
Ribadiamo ad Eurispin, e a chi per loro, che non moriremo più per il loro profitto.
Siamo noi a consentire l’arrivo, il transito e la vendita delle merci, se già da oggi, non vengono attuate tutte le misure da noi richieste siamo pronti a fermarci e a fermare tutto.
Domenico Teramo- Cobas Lavoro Privato