Lo sblocco dei licenziamenti, dopo l’abolizione dell’art.18 con il Jobs act, è un altro tassello che si aggiunge a danno delle lavoratrici e lavoratori dando mano libera ai padroni per licenziare: con la prossima “riforma” degli ammortizzatori sociali si completa l’opera demolitrice dei diritti e delle tutele sostanziali.
Il 30 giugno u.s. tra Governo, Padronato, Cgil-Cisl-Uil è stato accordato lo sblocco dei licenziamenti, attraverso la sottoscrizione di un “Avviso Comune” che dà il via alla macelleria sociale dei posti di lavoro e dei diritti acquisiti.
Il cinismo dei padroni non ha limiti, gravi le responsabilità di Cgil-Cisl-Uil.
Fino al 31 ottobre 2021 rimane la proroga del blocco solo per le imprese del tessile, delle calzature e dei comparti della moda, nel mentre vige la ” libertà di licenziamento”: infatti, non sono trascorsi che pochi gironi dall’accordo che già sono in atto centinaia di licenziamenti.
Emblematici sono i casi: di un lavoratore cieco, che ha ricevuto la lettera di licenziamento il 1° luglio, primo giorno dello sblocco dei licenziamenti; quello dei 152 ex dipendenti della Giannetti Fad Weel di Monza che sono stati licenziati in tronco ” con una mail “.
Nessun conflitto, nemmeno un’ora di sciopero, per rivendicare l’ANNULLAMENTO DEI LICENZIAMENTI! ONTA SUI VERTICI CGIL- CISL- UIL, che hanno “scatenato tutta la loro potenza di fuoco per raccomandare ai padroni di utilizzare gli ammortizzatori sociali prima di licenziare (sic!)”. Risibili e codini gli articoli apparsi sul ” Manifesto, giornale comunista”, dai titoli altisonanti: “Draghi fa un passo indietro verso la CGIL “e “Cosi i Sindacati hanno piegato Confindustria “.
Inoltre, va constatato che il blocco dei licenziamenti in atto da un anno e mezzo, non ha frenato l’emorragia dei posti di lavoro che ne lamenta la perdita di 1 milione; per i precari, alla scadenza del contratto non c’è stato rinnovo, per i lavoratori a tempo indeterminato, le aziende hanno utilizzato tutti gli escamotage possibili per licenziare.
L’accordo risponde solo ed esclusivamente agli interessi padronali sostenuti dal Governo Draghi – che ai licenziamenti ha aggiunto lo sblocco degli sfratti, il carovita (super aumenti luce-gas) il subappalto generalizzato – con i vertici sindacali che offrono complicità in cambio della concertazione. Né nulla di buono potrà venire dalla riforma degli ammortizzatori sociali: l’obiettivo del governo Draghi e del padronato è l’abolizione delle varie ” casse integrazioni”, per un unico trattamento “ridotto economicamente, oltremodo limitato nel tempo e selettivo (a seconda delle aziende e del settore) “, così da risparmiare quattrini sulla pelle dei lavoratori e rafforzare il comando d’impresa.
UNITA’ E LOTTA
CONTRO I LICENZIAMENTI E PER LA PIENA OCCUPAZIONE
PER I DIRITTI, L’AUMENTO DEI SALARI, LA RIDUZIONE DELL’ORARIO
Coinvolgiamoci nella necessità di preparare lo Sciopero Generale in autunno contro la politica antipopolare e la macelleria sociale del governo Draghi, e per una grande manifestazione il 30 ottobre quando si riunirà a Roma il vertice dei capi di stato del G20, gli affamatori e i devastatori della Terra.
Roma 7 luglio 2021
Cobas Lavoro Privato