11 ottobre 2021 Sciopero generale – intero turno. Contro le politiche del Governo Draghi

Andrà tutto bene. Così ci dicevano e così hanno provato a convincerci. Ma è sotto gli occhi di tutti l’utilizzo capitalistico della pandemia per promuovere piani di ristrutturazione produttiva già da tempo auspicati dalle governance dell’UE e dal Fondo Monetario Internazionale:

un Patto per l’Italia che va verso una riforma peggiorativa per le lavoratrici e i lavoratori su pensioni, ammortizzatori sociali e politiche attive del lavoro, la flessibilizzazione estrema del mondo del lavoro con ampliamento della libertà di utilizzo di somministrazioni di manodopera e contratti a termine, il favoreggiamento delle esternalizzazioni al ribasso e delle delocalizzazioni, lo sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati negli appalti della Sanità e della Pubblica Amministrazione e la liberalizzazione dei subappalti, le lavoratrici e i lavoratori del Commercio e della Logistica costretti a lavorare senza idonee misure di sicurezza e con DPI ormai obsoleti per la protezione dalle varianti del Covid-19, l’aumento dei ritmi di lavoro e contrattazioni peggiorative con il beneplacito dei sindacati di stato, l’attacco al reddito di cittadinanza,  il mantenimento dei finanziamenti di mega progetti inutili e dannosi (fra questi MOSE e TAV), il tentativo di riesumare il nucleare e il ponte sullo stretto, l’introduzione del Green Pass per lavorare che scarica i costi della sicurezza sulle lavoratrici e i lavoratori che scelgono di non vaccinarsi, la velocizzazione delle procedure sulle gare d’appalto che evitano i controlli necessari e favoriscono così le mafie.

La crisi pandemica ha inoltre messo drammaticamente a nudo lo sfascio del sistema sanitario, prodotto da una politica ultradecennale di tagli e privatizzazioni, così come la distruzione dei servizi sociali (istruzione, trasporti, asili nido, ecc). Il governo Draghi continua ad alimentare questa tendenza come dimostrato dall’utilizzo dei fondi del PNRR destinati in gran parte ai padroni e agli speculatori e cioè ai primi responsabili della crisi economica e del disastro sanitario e sociale in atto.

Di fronte a questo scenario, e dopo mesi di isolamento e separazione, vi è la necessità e l’urgenza di una risposta decisa, compatta e coordinata: per questo le maggiori organizzazioni del sindacalismo di base (CONFEDERAZIONE COBAS – CUB – SGB – SI COBAS – SLAI COBAS – USB – USI CIT) hanno dichiarato sciopero per l’11 ottobre. La risposta delle lavoratrici (le più colpite) e dei lavoratori non può farsi attendere:

  • Contro lo sblocco dei licenziamenti e per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario.
  • Aumenti salariali forti; salario medio garantito per disoccupati/e e sistema unico di ammortizzatori sociali per garantire la continuità del reddito. Rivalutazione delle pensioni.
  • Contro i ricatti e le sospensioni del reddito.
  • Abrogazione del Jobs Act e dei contratti precari.
  • Rilancio degli investimenti pubblici in sanità, trasporti, scuola, casa. Contro lo sblocco degli sfratti, per un nuovo piano di edilizia residenziale pubblica.
  • Per il rafforzamento degli organi ispettivi (AUSL, Ispettorato, ecc.) e del ruolo delle RLS, per garantire una vera Sicurezza sul Lavoro e combattere gli infortuni.
  • Lotta contro i grandi evasori.
  • Contro ogni discriminazione di genere e di razza.
  • Tutela dell’ambiente, blocco delle grandi opere speculative.
  • Contro la repressione degli scioperi e delle lotte sociali e per una vera democrazia nelle aziende: contro il monopolio delle organizzazioni sindacali concertative, per dare ai lavoratori il potere di decidere chi deve rappresentarli.

Sono state organizzate manifestazioni in tutte le principali città italiane.

L’appuntamento a Roma è a P.za della Repubblica alle ore 10.00.

30 settembre 2021 

Cobas del Lavoro Privato