A partire da agosto 2018, come lavoratrici e lavoratori “precari” addetti ai servizi CUP, ReCUP e supporto amministrativo abbiamo per cinque mesi affrontato un’estenuante resistenza ai cambi appalto realizzati dalla Giunta Zingaretti, rivendicando il mantenimento dei livelli retributivi acquisiti e, soprattutto, il riconoscimento delle mansioni svolte e della professionalità, da noi acquisita in anni di servizio presso le strutture sanitarie della Regione Lazio.
Contro di noi si sono scagliati TUTTI: Zingaretti e la sua Giunta che hanno orchestrato la gara di appalto in modo da tagliare le nostre retribuzioni, peraltro già basse, in spregio dei principi costituzionali a tutela dei lavoratori; le Direzioni delle ASL e delle A.O. che, pur consapevoli dell’incoerenza tra sotto inquadramento del personale e mansioni da noi effettivamente svolte, hanno proceduto ai cambi appalto nonostante la palese illegittimità, assumendo il ruolo di braccio armato della giunta Zingaretti; le aziende subentranti GPI-Mimosa-InOpera, SDS-TvService, Maggio 82 che ci hanno imposto contratti peggiorativi sotto la minaccia della perdita del posto di lavoro; i sindacati Cgil-Cisl-Uil, da tempo a conoscenza di quali indecenti proposte contrattuali avrebbero presentato le nuove società, hanno lasciato carta bianca alle società e avvalorato il nostro sottoinquadramento tramite gli accordi sindacali.
Abbiamo resistito nell’auspicio che Zingaretti e la sua Giunta, le Direzioni sanitarie, i sindacati confederali si ravvedessero in tempo, in modo di evitare la macelleria sociale infine realizzata. Prendiamo atto che ciò non è avvenuto e per questo abbiamo scelto di rimanere unite/i e deciso di non abbandonare il terreno come lor signori speravano. In questi mesi abbiamo maturato la consapevolezza che possiamo e dobbiamo contare solo sulla nostra forza e la nostra unità. Abbiamo visto molte/i di noi piangere per l’umiliazione subita, pronte/i a rinunciare a tutto e a mollare la presa per la disperazione, per questo abbiamo deciso di rimanere compatti per continuare a lottare a tutela dei nostri diritti senza lasciare solo nessuno. Ci siamo riconosciute/i in tante e tanti in una battaglia che ha riportato la rivendicazione della nostra dignità in primo piano.
No, nonostante tutto non ci avete piegato, non avete ucciso i nostri sorrisi, la nostra determinazione, il nostro desiderio di veder rispettati quei principi fondamentali della nostra Costituzione che Zingaretti, i Dirigenti delle ASL e delle nuove società, i sindacati Cgil-Cisl-Uil non hanno avuto alcuna remora a calpestare violentemente. Lo facciamo per la nostra dignità ma anche perché vorremmo evitare alle generazioni che si stanno affacciando ora al mondo del lavoro la medesima umiliazione.
Per questo ricordiamo, a tutte e tutti, la vera lotta inizia ora
Non daremo nessuna tregua alle nuove società e a quelle precedenti, fino a che non riconosceranno i corretti inquadramenti e le giuste retribuzioni a tutto il personale, nonché i legittimi diritti in merito all’orario di lavoro e la tutela e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Non daremo nessuna tregua a Zingaretti e la sua Giunta finché non emergeranno le palesi irregolarità contenute nella gara di appalto e finché non si realizzerà l’internalizzazione di tutti i lavoratori precari della Sanità della Regione Lazio.
Non daremo nessuna tregua alle direzioni delle ASL e delle A.O. in quanto queste sono le prime responsabili dello sfruttamento da noi subito oramai da decenni.
UNITI SI VINCE!!!!
Roma, 27 gennaio 2019
Cobas aCapo – Cobas NTA/Camus – Cobas Maggio 82 – Cobas GPI/InOpera/Mimosa
– Cobas SDS/TV Service – Cobas del Lavoro Privato
Ricordiamo che il servizio legale dei COBAS è a disposizione di chiunque voglia intraprendere i percorsi legali contro il mancato mantenimento delle condizioni precedentemente applicate