Cambio appalto per i servizi di documentazione degli atti processuali dei tribunali. È giunto il momento di dare stabilità e riconoscimento professionale ed economico ai lavoratori e alle lavoratrici

In data 17 aprile 2020, Consip ha indetto una gara per l’acquisizione dei servizi di documentazione degli atti processuali del Ministero della Giustizia, il cui stato dei lavori non è ancora giunto a completamento e sul quale pende una procedura di ricorso.

Al punto 23 del Disciplinare di Gara si specifica che “ l’aggiudicatario del contratto di appalto, è tenuto ad assorbire prioritariamente nel proprio organico il personale già operante alle dipendenze del fornitore uscente, come previsto dall’articolo 50 del Codice, e secondo i termini e le condizioni stabilite nelle Linee Guida ANAC n. 13 del 13.2.2019” e inoltre che “ai sensi del combinato disposto del sopra richiamato art. 50 e dell’art. 51 del d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81, il CCNL applicabile ai fini della clausola sociale è il CCNL servizi di pulizia e servizi integrati/multiservizio”.

In qualità di lavoratori addetti ai servizi di trascrizione, stenotipia e fonoregistrazione, riteniamo che l’inserimento di tali clausole rappresenti un primo passo a tutela della stabilità occupazionale la quale andrebbe garantita, comunque, con strumenti più efficaci come il  momento d’incertezza economica richiede, ma anche al fine di non disperdere capacità professionali maturate nel corso degli anni in un settore estremamente delicato, dove l’improvvisazione ha spesso causato danni evidenti al Sistema Giustizia.

Per tale motivo abbiamo colto con sorpresa che, tra i requisiti richiesti per l’espletamento delle attività oggetto di appalto, non sia più previsto il possesso del diploma da parte degli operatori, circostanza che potrebbe favorire il reclutamento di personale non adeguatamente formato, ma magari più ricattabile a livello occupazionale qualora dovesse venir meno il rispetto delle clausole sociali da parte di eventuali ditte subentranti in appalto.

Il mancato riconoscimento di categoria attraverso un CCNL ad hoc ci ha posto spesso in condizione d’esercitare l’attività lavorativa mediante svariati contratti atipici. Con il subentro di Ciclat siamo stati contrattualizzati con il CCNL “per il personale dipendente da imprese esercenti servizi di pulizia e servizi integrati/multiservizi”, circostanza che ha rappresentato un miglioramento rispetto alla situazione pregressa, ma che non riteniamo possa considerarsi un punto di arrivo.

Per quanto finora esposto, siamo a chiedere ai Ministeri preposti non solo di mettere in campo tutti gli strumenti utili affinché le clausole di salvaguardia siano rispettate, ma chiediamo loro di farsi parte attiva in un confronto da avviarsi con le aziende operanti nel settore, le associazioni di categoria ed i lavoratori al fine di favorire il raggiungimento degli obiettivi finora mancati, cioè l’adeguato riconoscimento delle nostre figure professionali, la certezza della stabilizzazione occupazionale ed una corresponsione economica degna dell’oneroso compito che ogni giorno siamo chiamati a svolgere nei Tribunali del nostro Paese,  attività che presuppone conoscenze specifiche soprattutto in ambito giuridico e senza le quali verrebbe meno la qualità del servizio reso, sebbene, ad oggi,  il nostro inquadramento appaia più pertinente a mere figure tecniche che attuano un lavoro meccanico.

COBAS – Lavoratori Precari della Giustizia