In previsione della fine dell’estate, le compagnie aeree preparano la Winter Season, la stagione dei Check di manutenzione pesante, ma nella Base Tecnica di AirItaly ad Olbia, tutto tace.
Prendiamo atto che, dal calendario manutentivo, l’unico check programmato per ottobre sarà affidato a qualche Società di Manutenzione esterna, invece che essere affidato ai tecnici della base Olbiese.
Questo fatto gravissimo non fa altro che confermare la situazione che da mesi siamo gli unici a denunciare, la smobilitazione della base di Olbia, iniziata con i trasferimenti ormai più di un anno fa, continua proprio con la manutenzione, ma si potrebbe trasformare in una chiusura totale, coinvolgendo quindi tutti i dipendenti del Settore di Terra di Olbia della compagnia aerea.
Nonostante le dichiarazioni di Mr Brian Thomas Ashby, vice presidente marketing di AirItaly, che dichiara che AirItaly manterrà la base di Olbia, i fatti dimostrano il contrario.
Ricordiamo che AirItaly attualmente ha una flotta operativa sul corto e medio raggio di soli 5 aeroplani, di questi 2 andranno via entro la fine del 2019 e un terzo nei primi mesi del 2020, lasciando in flotta solo 2 B737 NG.
La crisi dei B737 Max ha lasciato la compagnia in un blocco decisionale, in dubbio se aspettare la ripresa delle operazioni dei Boeing, a terra da mesi, o rivolgersi ad un altro costruttore, tamponando maldestramente la mancanza di apparecchi con i più disparati (e disperati) Wet Lease.
Questi ultimi, seppur portando passeggeri per conto di AirItaly, lasciano a terra senza lavoro gli equipaggi e i tecnici della Manutenzione, in quanto questi contratti prevedono il noleggio dell’aereo compreso di tutti i servizi.
A questo scenario si aggiunge l’incertezza della Continuità Territoriale, la tregua con Alitalia scade a settembre, e del nuovo bando neanche l’ombra. Cosa succederebbe se AirItaly dovesse perdere il bando 2020?
Come Organizzazione Sindacale, temiamo che questo Autunno sarà una nuova stagione di trasferimenti (o di dimissioni per chi non avrà la possibilità di trasferirsi a Malpensa), o peggio ancora, si potrebbe prospettare l’apertura di una Procedura di Licenziamento Collettivo.
Sarebbe in ogni caso un fallimento, per una compagnia che poco più di un anno fa iniziava le operazioni con la promessa di dividere gli utili fra i dipendenti e la creazione, nel giro di poco tempo, di 10.000 posti di lavoro.
Cobas Lavoro Privato – Air Italy