Cobas ATAF – La fase 2

Se potessimo definire la fase 2 con uno slogan, crediamo che la sintesi perfetta possa essere: “lavora, consuma, crepa”.

In questa nuova fase infatti, ci si può muovere solo per andare a lavorare, a fare la spesa ed eventualmente a trovare un parente stretto o ad un funerale; rimane preclusa qualsiasi forma di socialità ed interdetta qualsiasi attività politico/sindacale.

In questi giorni, tutti gli organi di stampa hanno trattato il problema del tpl; sono state centinaia le dichiarazioni da parte di politici, a tutti i livelli, da quelli nazionali a quelli comunali.

Ognuno ha voluto aprir bocca per dire la sua, e per quante ne abbiamo sentite, nessuna di queste è andata nella direzione dei lavoratori del tpl.

Stabilire un numero massimo di passeggeri a bordo, il conta persone, gli impianti di areazione disattivati, pallini colorati a terra per mantenere il distanziamento alle fermate, flussi obbligati per salire e scendere dai mezzi, orari diversificati nelle varie realtà lavorative e tante altre variegate soluzioni…ma si stanno rendendo conto di quale sia la realtà, quella vera, che stiamo vivendo oggi?

Questi signori, prima di sparare una soluzione a caso, sono mai venuti in questi giorni sui mezzi di trasporto per rendersi conto di come stiamo lavorando?

La risposta è no, perché semmai lo avessero fatto, si sarebbero resi conto che le soluzioni partorite dalle loro menti, non potranno mai essere applicate. Non solo, queste misure hanno un costo e le aziende del tpl, la maggioranza delle quali ormai privatizzate totalmente o in quota parte, operano nell’ottica del profitto e non nella garanzia del diritto alla mobilità.

In questa delicata fase, le nostre priorità sono:

  • la sicurezza dei lavoratori, quindi, portiera anteriore chiusa con separazione tra l’autista e utenza;
  • impiego di personale interno adibito al servizio a terra per l’informazione ed il controllo presso i nodi principali;
  • aumento drastico del servizio, unico modo per tutelare la sicurezza dell’utenza.

Tutto questo però ha un costo… per quanto detto sopra e per l’atteggiamento tenuto dai dirigenti delle aziende di trasporto (eccetto alcuni sporadici casi) solitamente indisponibili a ridurre i loro guadagni a favore dei lavoratori messi al fondo bilaterale, siamo pronti a scommettere a chi, i nostri padroni, vorranno e cercheranno in tutti i modi di far pagare il costo di tutta questa crisi.

Firenze, 20 aprile 2020

Cobas ATAF