Cobas ATAF – Una storia vestita di nero…una storia scontata… una storia sbagliata

Per l’ennesima volta ci ritroviamo a subire le angherie di un’azienda che da anni non ci rappresenta. In una annata segnata dalla spiacevole e tragica pandemia, non si può far a meno di prender coscienza di quanto scontato sia, nella società attuale, il nesso fra emergenza e speculazione.

Questa pandemia non ha creato problemi inesistenti, bensì ha messo a nudo problemi già noti, che si perpetuavano ed accumulavano da tempo; celati dalla classe dirigenziale a discapito di cittadini, lavoratori e contribuenti… e ad unico scopo: il profitto.

L’attuale emergenza ha rappresentato semplicemente la classica goccia che fa traboccare il vaso, in un paese dove i cardini di una società civile e democratica vengono sempre meno. Li dove sanità, scuola e trasporto pubblici vivono costantemente sotto attacco dei forti poteri pur di far spazio al privato ed i suoi (e solo suoi) utili….

Ed è proprio in questo contesto che siamo costretti ad evidenziare il disagio dei lavoratori del trasporto pubblico fiorentino

Bisogna purtroppo ammettere che, nonostante ai tempi della privatizzazione si temesse il peggio, gli attuali dirigenti son riusciti ad andare ben oltre le più tragiche aspettative.

Giusto per citarne alcune, la truffa dei lavoratori autisti distaccati in Ataf con contratto Busitalia (trucchetto studiato a tavolino tanto per impoverire ancor di più il già incongruo salario del lavoratore); abbiamo ben nota la questione dei recenti distacchi da City Sightseeing ed ancor peggio ed umiliante la questione di contratti interinali di brevissima durata.

Giochini questi ben studiati pur di tener per “la gola” i lavoratori. Alimentando precariato e disagio.

E tanto per infierire ancor di più sui lavoratori e corrispettive famiglie arriva lultima beffa: la volontà da parte dellazienda di NON conferire il corrispettivo di risultato ai lavoratori, che mai son venuti meno alle loro mansioni, ancor di più nel pieno del periodo pandemico, garantendo sempre il servizio allutenza, mettendo a repentaglio la propria salute e quella delle loro famiglie.

Altro infinito capitolo si potrebbe aprire sul discorso sicurezza, dai tempi di percorrenza criminali imposti agli autisti alle soste ai capolinea pressoché inesistenti. Fattori questi che mettono seriamente a rischio la sicurezza di lavoratori, cittadini ed utenti

Non siamo più disposti a subire tutto questo.

Vogliamo i riconoscimenti economici che ci spettano, non possiamo permettere che vengano attaccati i nostri già insufficienti salari.

Non accettiamo più di avere in questa azienda lavoratori di serie A e di serie B. Basta a contratti da distaccati, interinali e precari.

Vogliamo una soluzione vera e definitiva e senza più vederci sventolare il falso alibi della gara regionale.

Chiediamo oltretutto l’intervento dell’amministrazione comunale e regionale in quanto responsabili di quello che era ed avrebbe dovuto essere un Trasporto pubblico locale e che ad oggi è un trasporto a disservizio del pubblico, a sfruttamento del lavoratore e ad unico profitto del padrone.

Il 15 dicembre alle ore 11 si è svolto un folto presidio organizzato dalla R.S.U. in via dei mille per far valere i nostri diritti, per dimostrare a questa azienda che per noi non ci sono differenze fra lavoratori e che non abbiamo intenzione di riempire le loro tasche col nostro sudore e col nostro sangue.

Cobas ATAF