Un vero e proprio attacco alle donne e alle lavoratrici. Burberry, la griffe del lusso lodinese, in coincidenza con l’8 marzo comunica il licenziamento collettivo dei dipendenti, per la quasi totalità donne, della boutique posta all’interno del Terminal 1 dell’aeroporto di Fiumicino. Burberry si è già distinta in varie occasioni per le sue modalità affatto “tenere” nei confronti dei lavoratori, ma questa comunicazione – nella giornata in cui le donne rivendicano salario, diritti e dignità -suona come una beffa.
«Un vero e proprio attacco alle donne e alle lavoratrici – dichiara Francesco Iacovone, del Cobas nazionale – una comunicazione assurda, visto che la multinazionale ha molti punti vendita nella Capitale e potrebbe reimpiegare le lavoratrici agevolmente. Ma no, ha deciso di mandarle ad ampliare la sacca di disoccupazione femminile, vera piaga di questo Paese».
«Questa azienda non è nuova ad atteggiamenti lesivi della dignità dei lavoratori: dallo scandalo della boutique di via dei Condotti, fino al questionario shock che chiedeva “razza” e orientamento sessuale dei dipendenti – prosegue il rappresentante sindacale – è ora di mettere un argine a tanta arroganza e allo spregio che Burberry mostra in ormai troppe occasioni».
«Già da oggi organizzeremo la protesta, con l’obiettivo di far rientrare questi licenziamenti e di fermare lo strapotere delle multinazionali del commercio che continuano a drenare i nostri territori restituendo nulla in cambio.» – conclude Iacovone
Roma, venerdì 8 marzo 2019
Cobas Lavoro Privato