Nell’ambito del percorso di mobilitazione e lotta di lavoratori e lavoratrici dell’aquilano e del teramano impegnat* nell’assistenza scolastica ad alunn* disabili, il 22 luglio ha avuto luogo ad Atri (AQ), un incontro con il sindaco di questa località e con il vicesindaco di Silvi. Come richiesto dal Cobas Lavoro Privato, all’ordine del giorno c’erano, e continuano a esserci, diversi argomenti che non possono più essere elusi.
Principalmente, le enormi difficoltà e le palesi ingiustizie causate dall’applicazione di part time verticali che originano privazioni di diritti per operatori/trici sociali come per la utenza. La chiusura improvvisa delle scuole nello scorso marzo, dovuta al Covid 19, ha mostrato in maniera lampante che tali abusi non sono più accettabili. La sospensione del reddito nei mesi estivi, con conseguente mancata maturazione di TFR e contributi; il monte-ore esiguo di 14 ore del tutto insufficiente a garantire un reddito e una vita dignitosi; le condizioni capestro dei bandi che troppo spesso legalizzano sfruttamento e precarietà. Sono solo alcune delle mostruosità nate dalla rincorsa ossessiva alla esternalizzazione di servizi pubblici essenziali, a cui è doveroso sottolineare hanno partecipato indistintamente amministrazioni di centro-destra e di centro-sinistra.
Appare dunque del tutto evidente che l’agognato ritorno alla “normalità” non può certo passare sulla pelle di lavoratori e lavoratrici. La condizione permanente di precarietà tra l’altro pesa maggiormente sulla casse dello Stato, come dimostrato dalla oscena gestione dell’emergenza coronavirus nelle regioni indicate come “modello” della Servizio Sanitario Nazionale, che ha retto l’urto della pandemia solo grazie all’abnegazione del personale medico e paramedico.
Lo stesso vale per i Servizi Sociali, e quindi per tutte le anomalie di carattere giuridico politico e amministrativo che riguardano l’intero Terzo Settore.
Il loro superamento passa invece per una re-internalizzazione di servizi ai quali dovrebbe avere accesso la cittadinanza senza i costi aggiuntivi della privatizzazione e delle leggi di mercato. Occorre individuare delle modalità, discusse ragionate e condivise, per rendere stabili e garantiti i diritti di lavoratori e lavoratrici e dei/delle cittadini/e.
Porteremo avanti le nostre giuste rivendicazioni con la stessa determinazione con cui non siamo disposti/e ad accettare ricatti e ingiustizie.
E a non indietreggiare neanche di un millimetro.
Cobas Lavoro Privato Coop Sociali