Cobas – Finanziaria Draghi, addio pensioni!

Giovedì 28/X il Consiglio dei Ministri del governo Draghi ha votato all’unanimità la Manovra Finanziaria 2022 all’insegna dei tagli allo stato sociale e delle discriminazioni regionali attraverso l’autonomia differenziata.

DI SEGUITO LE MISURE PRINCIPALI

Il reddito di cittadinanza e il “bonus110%” vengono ridimensionati e oltremodo condizionati; il sostegno all’extra-caro bollette luce-gas è ridicolo; sul taglio dell’IRPEF grava l’opzione “riduzione IRAP” pretesa da Confindustria; nelle pieghe si nasconde il “via libera all’autonomia differenziata” che azzererebbe l’ultimo lembo di stato sociale al Sud;  collegati, ci sono le cosidette “riforme sulla concorrenza e sugli ammortizzatori sociali”.

MA E’ SOPRATTUTTO SULLE PENSIONI che si sono caricati gli oneri aggiuntivi per i lavoratori e le lavoratrici con la consueta retorica del “Contributo ai Giovani a scapito però dei Pensionandi.
E’ evidente il tentativo di scatenare il conflitto generazionale dopo decenni di precariato- saltuarietà del lavoro- penalizzazione delle donne nascondendo – però – alle nuove generazioni che per come saranno costrette a lavorare, la pensione sarà solo un pallido ricordo.

QUOTA 102 PER IL 2022 POI SI VEDRA’

Il governo Draghi, a conclusione di ” quota 100″ (che non ha prodotto alcun ricambio occupazionale) intendeva tornare velocemente verso la famigerata legge Fornero in 2 anni: quota 102 nel 2022 (64 anni x 38 contributi) e quota 104 nel 2023 (66 anni x 38).

Il confronto dissonante con Cgil-Cisl-Uil ha “consigliato” il governo a mantenere la sola “quota 102” per il 2022, per poi concordare una soluzione che va incontro ai sindacati e la quale prevede l’andata in “pensione flessibile” raggiunti i 41 anni di contributi !

VA DETTO SUBITO CHE I COBAS SONO TOTALMENTE CONTRARI SIA A QUOTA 102-104 DEL GOVERNO SIA ALLA PROPOSTA “41 ANNI DI CONTRIBUTI” DI CGIL-CISL-UIL; COME PURE SIAMO CONTRARI ALLA “OPZIONE DONNA” CHE IMPONE IL “SISTEMA CONTRIBUTIVO”, PENALIZZANDO

PESANTEMENTE L’ASSEGNO PENSIONISTICO DELLE DONNE LAVORATRICI.

In vigenza della libertà di licenziamento e di un mercato del lavoro ultra-precario (In cui prevale il “lavoro a chiamata” con contributi previdenziali leggeri e ridotti), nella proliferazione della catena appalto/subappalto oltremodo legittimata dai cantieri del PNRR  nessuno riuscirà a raggiungere i 38-41 anni di contributi per maturare una pensione dignitosa.

Vale la pena ricordare ai lavoratori e alle lavoratrici più giovani che il
Sistema retributivo
 si basa sulle retribuzioni percepite durante la vita assicurativa, riconoscendo ad esempio l’ultima retribuzione valida per il calcolo della pensione.

Sistema contributivo: Secondo questo sistema, l’ammontare della pensione è definito in base ai contributi versati. Con tale sistema l’importo della pensione viene determinato dalla somma dei contributi accumulati, moltiplicati per un fattore di rivalutazione che rende la pensione più bassa.

LA PROPOSTA COBAS E’ “35 X 60”

I COBAS SONO PER ” QUOTA 35 ANNI DI CONTRIBUTI, 60 ANNI ETA’, CALCOLO RETRIBUTIVO”. UN SISTEMA CHE HA RETTO FINO ALLA VIGILIA DEL 3° MILLENNIO QUANDO LA SINISTRA DI GOVERNO E I SINDACATI CONCERTATIVI NON HANNO PIU’ TUTELATO LO STATO SOCIALE E LE FUTURE GENERAZIONI.

UN SISTEMA VIRTUOSO E SOLIDALE CHE PUO’ REGGERE TUTT’ORA, SE:

– si separa la PREVIDENZA dall’ASSISTENZA (che è da sempre a totale carico di lavoratori e pensionati

– si recupera l’evasione di evasione contributiva e fiscale (che ammonta a diversi miliardi annui)

– si tagliano le pensioni d’oro e al contempo si pareggiano al minimo di 1000 Euro tutte le pensioni inferiori a quella sociale

– si garantisce ai giovani un lavoro stabile e a tempo indeterminato; la presa in carico dei Centri

  per l’Impiego a partire dall’iscrizione, con garanzia del reddito e i contributi previdenziali;

– si riduce la giornata lavorativa all’insegna del “lavorare meno, lavorare tutti”.

PER SOSTENERE QUESTE PROPOSTE, PER MANTENERE IL TFR IN BUSTA PAGA E RIFIUTARE I FALLIMENTARI FONDI PENSIONI PRIVATI, PER RESPINGERE LA MANOVRA FINANZIARIA 2022 E CON ESSA IL PIANO-PENSIONI, APRIAMO LO STATO DI AGITAZIONE E LA MOBILITAZIONE CHE CI PORTERA’ A CONTRASTARE IN OGNI SEDE I PROVVEDIMENTI DEL GOVERNO DRAGHI.

Roma 29 ottobre 2021

COBAS  LAVORO  PRIVATO