Cobas Poste – Sciopero straordinari fino al 18 ottobre in tutti i settori ed in tutto il territorio nazionale

LE PROVINCE DI BENEVENTO ED AVELLINO TERMINANO IL 17 OTTOBRE.  Poste deroga al patrimonio fiduciario che ha saputo guadagnarsi negli anni per fare proprie, in costante e sistematico aumento, quelle politiche aggressive di vendita a tutti i costi che non tengono più conto dei reali bisogni e che tristemente la rendono uguale a tutti quei soggetti sul mercato che pur di massimizzare i propri ricavi mettono da parte utenti meno abbienti e lavoratori considerati manovalanza per i propri interessi ma pur sempre troppo onerosa al punto da dimezzare la composizione occupazionale, da aumentare la flessibilità ai massimi livelli peggiorandone la condizione lavorativa portata allo stremo e all’estremo sforzo produttivo così da far innamorare investitori privati pronti a divorare l’appetitosa preda e a nutrirsene finché la preda duri.

Già da diverso tempo denunciamo il peggioramento delle condizioni di lavoro e di servizio dovuti ai tagli occupazionali, abuso del lavoro precario e aumento smisurato della flessibilità che sono tutte conseguenze di un processo di privatizzazione che vede a poco a poco, partendo dalla menzogna sul debito pubblico, sottrarre ai cittadini un altro pezzo di stato sociale. Anche l’introduzione del welfare aziendale, per volere di confindustria e sindacati confederali, ha questa finalità: affidare ai privati tutti quei servizi che uno stato sociale dovrebbe garantire come sistema egualitario a protezione delle fasce più deboli in termini di servizio, tutela e assistenza.

Un esempio lampante è il sistema sanitario pubblico che in questo periodo ha dovuto fronteggiare l’epidemia da Covid-19 e se non fosse avvenuto l’impoverimento delle strutture pubbliche a vantaggio di quelle private nei decenni passati la situazione sarebbe stata senz’altro meno disastrosa, con meno morti e meno contagiati mentre le strutture private, che hanno goduto delle politiche neoliberiste, non hanno dato alcun contributo a questa emergenza sanitaria. Poste Italiane neanche durante questo periodo si è tolta la veste neoliberista pensando più ai propri obiettivi economici che ad adottare interventi preventivi per contenere il diffondersi dell’epidemia mettendo a serio rischio la salute dei lavoratori applicati per attività non indispensabili e nonostante l’emergenza fosse ancora in atto poste si è subito attivata per riaprire gli uffici postali e le accettazioni esponendo ad ulteriori rischi i lavoratori che a loro volta potevano e possono diventare veicolo di contagio e diffondere l’epidemia.

Questo sacrificio, molti lavoratori non sono disposti a subirlo senza opporre la propria contrarietà ribadendo la necessità di un servizio che sia pubblico, che metta le esigenze delle persone al centro e non quelle economiche/privatistiche che si tramutano in un contesto sociale disumano.

SOSTENIAMO INSIEME LA LOTTA PER L’OCCUPAZIONE E PER IL LAVORO SOSTENIBILE
BASTA TAGLI, PRECARIATO E PROFITTO

LAVORARE MENO E LAVORARE TUTTI

Cobas Poste