Cobas – Rinnovo CCNL distribuzione cooperativa: una mancia offensiva per 65mila lavoratori

I sindacati firmano ancora contro i bisogni dei lavoratori. Una firma che tradisce le aspettative di ben 5 anni di carenza contrattuale. Le sigle confederali firmano l’intesa sul contratto nazionale della distribuzione cooperativa – facenti capo a Legacoop, Confcooperative e AGCI – con aumenti contrattuali sensibilmente più bassi dei già scandalosi amenti contrattuali di Confcommercio. E lo fanno alla chetichella, in barba ad ogni minima parvenza di rappresentanza.

In sostanza l’intesa prevede un aumento salariale di 65 euro lordi al IV livello full time, di cui 50 euro saranno erogate con le competenze del mese di febbraio 2019 e  ulteriori 15 euro da luglio 2019. Insomma, dopo 5 anni (e considerando l’alta percentuale di lavoratori part time che ne prenderanno la metà), non si recupera neanche il potere di acquisto di una delle tante utenze domestiche.

E’ vergognosa anche l’Una Tantum che copre gli oltre 5 anni di vacanza contrattuale: soli 1.000 euro divisi in due tranches. di cui la prima quota pari a 500 € sarà erogata con le competenze del mese di febbraio 2019 e la restante parte con le competenze di marzo 2020. Se consideriamo 5 anni a 65 euro lordi e facciamo due calcoli grossolani. si capisce immediatamente la fregatura: 65 euro lordi x 15 mensilità ogni anno x i cinque anni (abbondanti) = 4.875 euro per difetto. Se ne sottraiamo 1.000 i lavoratori hanno perso 3.875 euro per difetto, a causa del ritardo inspiegabile durato oltre 5 anni.

Ovviamente la firma ha determinato un aumento economico sugli enti bilaterali tanto cari a Cgil, Cisl e Uil e ha lasciato inalterata la parte normativa senza nessun miglioramento in fatto di diritti.

Un vero disastro che Lorsignori hanno compiuto tradendo ogni confronto democratico, basti pensare alla gioia del presidente Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori), Stefano Bassi: “Siamo soddisfatti innanzitutto perché l’accordo raggiunto […] consente un importante risparmio strutturale sui costi aziendali”.

Insomma sindacati confederali e parti datoriali hanno svenduto, tutti assieme appassionatamente, i salari dei lavoratori per adeguare il costo del lavoro a competitor che fanno carta straccia di chi vive onestamente.

Roma, 20 febbraio 2019

Cobas del Lavoro Privato – Settore Commercio