Confermato lo sciopero dei precari dei servizi Cup, ReCup e amministrativi della Regione Lazio!

Mercoledì 26 settembre 2018 sciopero intero turno e Manifestazione dalle ore 10 sotto il MISE in Via Molise. Lo sciopero è per tutti i dipendenti delle società Capodarco, Maggio 82, Pingo, Il Solco, NTA, Camus, GPI, Mimosa, In Opera, SDS che gestiscono in appalto i servizi Cup – Recup – servizi amministrativi delle Aziende Sanitarie e ospedaliere della Regione Lazio (sono esclusi dallo sciopero i dipendenti applicati ai servizi CUP delle ASL RM 1 e RM 2 delle società GPI, Consorzio Lavoro Ambiente, In Opera, Sol.co Consorzio Cooperativo, NTA ed SDS).

Zingaretti e la sua Giunta continuano a non rispondere alle lavoratrici e lavoratori precari dello sportello telefonico ReCUP, dei CUP e dei servizi amministrativi presso le ASL e le strutture ospedaliere del Lazio che chiedono per tutto il personale precario delle Società Capodarco, Maggio 82, Pingo, Il Solco, NTA, Camus, GPI, Mimosa, In Opera, Sds;

  • la stabilizzazione del posto di lavoro attraverso un percorso di internalizzazione;
  • il riconoscimento della continuità contrattuale e delle tutele dell’art. 18 ante riforma jobs act;
  • il mantenimento dei parametri orari dei singoli contratti individuali;
  • una giusta retribuzione e il corretto inquadramento professionale.

Zingaretti e la sua Giunta continuano ad assistere in religioso silenzio alla manifesta illegalità dimostrata dalle società subentranti nel corso delle procedure dei cambi appalti:

  • Contratti a tempo indeterminato trasformati in contratti a termine;
  • Contratti a tempo parziale dove viene imposta illegalmente la clausola di esclusività al dipendente;
  • Contratti a tempo parziale dove è completamente assente la puntuale indicazione, obbligatoriamente dalla legge, della collocazione dell’orario di lavoro nel giorno, nella settimana, nel mese, nell’anno;
  • Contratti di lavoro che inseriscono tutto il personale in livelli di inquadramento economico e normativo inferiori a quelli spettanti, in quanto non corrispondenti alle mansioni effettivamente svolte dal personale, in netto contrasto con l’art. 36 della Costituzione italiana che dispone che «il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a se´ e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa».

Tutte gravi infrazioni, sufficienti ad escludere dall’appalto le società subentranti, per le quali attendiamo risposta da Zingaretti e la sua Giunta.

Roma 25 SETTEMBRE 2018

Comitato dei lavoratori e lavoratrici precari della Sanità

Cobas Capodarco – Cobas NTA-Camus

Cobas del Lavoro Privato – Cobas Sanità Università e Ricerca