Contro il precariato per la stabilizzazione di tutti i CTD, alle poste unire le lotte!

La diffusione dei contratti precari, oltre 40 tipologie, negli ultimi decenni da straordinario e occasionale, è divenuto un sistema ordinario, consueto, attraverso il quale, padroni e aziende,con la complicità di governo e sindacati  cercano di mantenere alti i  loro margini di profitto comprimendo sempre più i diritti e le conquiste dei lavoratori, aumentandone lo sfruttamento, la precarietà, con salari sempre più bassi: lavoratori sottopagati, ricattati, senza orario, ferie e malattie..

E’ una condizione che tocca il lavoro privato come quello pubblico, migliaia di lavoratori, giovani ma non solo. Qui da noi alle Poste, gruppi di lavoratori precari si sono autorganizzati in comitati, cioè hanno fatto i primi passi verso la soluzione del loro problema, passi a cui devono seguirne altri, ma non da soli.

Un errore da evitare è di cadere, anche involontariamente, nelle braccia di chi è concausa della precarietà e che sostiene vi siano degli obiettivi specifici e separati da quelli del movimento di lotta dei lavoratori “stabili” in corso  contro i massicci tagli occupazionali, cominciati con la  riorganizzazione  del recapito. E’ la posizione di cgil-cisl-uil ecc. che non parlano infatti di abolizione del precariato, ma di assorbimento, parziale e graduale…“compatibilmente” con i dettati economici! Gli stessi sindacati che accettano di introdurre nei contratti le forme precarie più varie…

Noi sosteniamo che è nella lotta contro l’offensiva aziendale- che vuole sopra ogni cosa ridurre l’occupazione (tanto nel recapito quanto nella sportelleria e nei Cmp) che si imposta giustamente anche la battaglia sulla stabilizzazione dei ctd: se cade l’accordo, cade l’impianto di riduzione dell’occupazione. I lavoratori precari hanno tutto l’interesse che questa lotta diventi comune, non il contrario stare fermi , buoni, isolati così magari si spera in un rinnovo.  Attendere in graduatoria significa non dare certezze per il proprio futuro aspettare che il padrone faccia delle concessioni per pochi “eletti”.

Delle 6.000 assunzioni, veicolate con il taglio di 15.000 e più posti di lavoro, una parte sono riservati ai passaggi part-time a full-time, una parte ad assunzioni esterne, e la restante parte ad assunzioni dei precari. Noi invece ribadiamo l’assunzione di tutti i precari nessuno escluso La lotta per la stabilizzazione di tutti i ctd è la lotta per la riaffermazione del servizio pubblico tutti i giorni ed uguale per tutti, contro l’accordo del recapito a giorni alterni;è anche la lotta per rivendicare la possibilità dei portalettere over 60, dopo una vita di lavoro di godersi finalmente la pensione senza attendere “in sella” al proprio motorino i 67 o i 70 anni previsti nel 2025, dando così anche una reale prospettiva di lavoro a migliaia di precari che lavorano ormai da anni  al nostro fianco.

Alla stabilizzazione non si accede dalle graduatorie, ma passa dalla lotta unitaria e comune contro le politiche aziendali volte a ridurre l’occupazione.

Nondimeno è interesse dei lavoratori “stabili” lottare contro il precariato per impedirne la diffusione che intacca tutta l’organizzazione del lavoro, trasformando l’occupazione in un’intera area di precariato, sempre più povero e senza diritti. La stabilizzazione è parte integrante della piattaforma del sindacalismo di base, sangue della sua carne. Per questo ci sentiamo in diritto di chiamarvi a partecipare alla costruzione dello sciopero generale della categoria (a metà maggio) per l’occupazione e il servizio pubblico, l’unico in grado di garantire dignità ai lavoratori e un servizio sociale uguale per tutti, al di fuori delle logiche del profitto. 

Per l’unità del sindacalismo di base e dei lavoratori

CUB Poste – COBAS Poste – SI COBAS