Venerdì 2 dicembre sciopero generale intero turno. In Italia, la “legalizzazione” dell’affitto di mano d’opera e l’abuso del sistema degli appalti di “servizi”, nella Pubblica Amministrazioni e nelle aziende private, ha generato solo precarietà e sfruttamento. Da una parte lo smantellamento delle leggi che vietavano il mero affitto di mano d’opera e prevedevano parità di trattamento economico e normativo per i lavoratori in appalto, dall’altra il blocco delle assunzioni nella P.A. e i processi di esternalizzazione di tutte le attività non ritenute “core business”, realizzate sia dalle aziende pubbliche che da quelle private, hanno generato un enorme “esercito” di precari discriminati, sottopagati e, in maggioranza, senza possibilità alcuna di percepire un reddito «sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa», a causa dell’abuso dei contratti di lavoro part-time.
Ora basta, è giunto il momento di fare giustizia, di sanare la piaga della precarietà nella pubblica amministrazione, di garantire parità di trattamenti economici e normativi proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto.
Per questo riteniamo urgente e non rinviabile che il Parlamento e il Governo si facciano promotori di nuove norme
- che favoriscano realmente la stabilizzazione del lavoro precario in tutta la pubblica amministrazione, a partire dalla sanità, dai beni culturali, dalla giustizia e dall’università, valorizzando, ai fini delle procedure di stabilizzazione, anche i periodi svolti nella P.A. tramite società in appalto o di somministrazione, in modo da tutelare la stabilità occupazionale e valorizzare le competenze del personale che da anni opera per garantire il corretto funzionamento dei servizi pubblici;
- che reintroducano il divieto di ogni discriminazione e il diritto per i lavoratori in appalto di trattamenti economici e normativi non inferiori a quelli spettanti ai dipendenti del committente pubblico o privato, nel rispetto dell’art. 36 della Costituzione;
- che vietino l’abuso dei contratti di lavoro part-time, introducendo clausole che garantiscano al personale già assunto la priorità al diritto di trasformazione del rapporto di lavoro a tempo pieno o all’aumento del parametro orario settimanale in caso di nuove assunzioni, nonché la cancellazione della previsioni di clausole flessibili e/o elastiche che nei fatti impediscono al lavoratore sia la possibilità di conciliare i tempi di vita familiare con quelli del posto di lavoro, sia la possibilità di svolgere un’altra attività lavorativa.
Per la stabilità occupazionale del personale in appalto e/o in affitto nella Sanità, nella Giustizia, nei Beni Culturali, nelle Università …
Per garantire parità di trattamenti economici e normativi
Venerdì 2 dicembre sciopero generale intero turno
Presidio dalle ore 9 – Ministero del lavoro
Via Molise angolo via Veneto – Roma
Roma 28 novembre 2022
COBAS del lavoro privato