Coronavirus: dopo la notizia dei positivi in Ferragamo via dei Condotti intimorito delegato sindacale Cobas

Due commessi di via dei Condotti, nel centro di Roma, sono risultati positivi al test sierologico per il Covid-19 e sono sottoposti al tampone, i cui risultati arriveranno in queste ore. Intanto però il delegato sindacale dei Cobas è stato intimorito dall’azienda con una telefonata che lo ha messo in guardia da millantate possibili violazioni della privacy. Di fatto lo ha redarguito per aver parlato con il sindacato. Gli ha comunicato che il sindacato non fa parte dell’azienda, che le comunicazioni devono rimanere all’interno della stessa e che ci sarà un approfondimento con i legali.

«Un fatto di una gravità inaudita – dichiara Francesco Iacovone, del Cobas nazionale – il nostro delegato sindacale, su mandato dei nostri iscritti, ci ha contattato per conoscere la procedura da seguire in caso di positività al Covid-19. Questa la sua colpa.»

«Un attacco alla nostra Costituzione, operato per mettere al riparo il marchio del lusso da pubblicità negative – prosegue il rappresentante sindacale – e dire che la nostra O.S. aveva appreso con soddisfazione la pratica aziendale dell’esame sierologico a tappeto e ne chiedeva l’estensione alle altre catene commerciali. Mai ci saremmo aspettati un attacco scomposto che poco ha a che vedere con il nostro sistema democratico e il nostro diritto del lavoro.»

«Oltre a protezione dal rischio di contagio la mascherina la si vuole trasformare in bavaglio e questo è inaccettabile. Ci schieriamo a difesa del nostro delegato e al suo diritto di proteggere se e i suoi colleghi. Perché sopra ogni cosa c’è la salute pubblica.» – conclude Iacovone

Roma, giovedì 16 luglio 2020

Cobas Lavoro Privato