I Servizi Funebri e cimiteriali capitolini muoiono… N.1999 – M. 2019

Venti anni di gestione AMA dei servizi funebri e cimiteriali hanno portato alla chiusura dell’agenzia funebre, al quasi smantellamento dei trasporti e della polizia mortuaria. La mancanza di investimenti, di un piano industriale, di organizzazione del lavoro e di turn over, stanno rendendo passivo un servizio che solo alcuni anni fa era in attivo. E’ solo grazie ai sacrifici e alla professionalità del personale operativo se la carenza di organico non si traduce nella carenza di servizio alla cittadinanza, sebbene che a tale personale venga applicato un CCNL economicamente più svantaggioso rispetto al contesto della forza lavoratrice aziendale. Non potrà tuttavia essere così per sempre: l’elevata età media dei lavoratori e i venturi pensionamenti prevarranno sulla buona volontà dei sempre più pochi operai seppellitori.

I funerali sono stati ormai trasformati in business privato. Sarà così anche per le sepolture? Nel corso di molto anni il costo dei servizi funebri è andato via via lievitando generando ricavi sempre maggiori per l’azienda, tuttavia i lavoratori cimiteriali non possono dire altrettanto del valore che si dà alle loro voci salariali accessorie ferme a gennaio 2013 (operazioni tanatologiche), se non dal 1999 (reperibilità ed indennità di caposquadra). Nonostante vari rinnovi di contratto passati sotto i ponti, AMA con una mano chiede di più ai cittadini per l’espletamento dei servizi, ma con l’altra non elargisce nulla di più ai suoi dipendenti. Il CCNL demanda ad una contrattazione di secondo livello l’importo salariale accessorio, AMA demanda e basta ed in tutto questo i lavoratori e le loro famiglie tirano la cinghia!

Basta ingiustizie, è ora di riconoscere anche ai lavoratori cimiteriali le giuste spettanze salariali!

Roma, 13 Febbraio 2019

COBAS AMA.