A noi piacerebbe sapere cosa c’è nel concreto in questo nuovo CCNL che ricordiamo è in discussione da oltre due anni, perché le vuote formule a motivazione di chiamata per questo sciopero non dicono assolutamente nulla. Gli obiettivi definiti irrinunciabili sono del tutto fumosi:
“Rafforzamento delle relazioni industriali attraverso un sistema maggiormente partecipativo dei lavoratori”
Che vuol dire esattamente? Perché se si dice di aumentare le occasioni di incontro e consultazione diretta dei lavoratori è un conto, se si intende la partecipazione dei sindacati nei luoghi dove si decide o nei consigli di amministrazione è un’altra cosa.
L’attuale accordo sulle rappresentanze sindacali, che di fatto esclude il sindacalismo di base non firmatario di accordi nazionali, vincolando ad una partecipazione blindata e nell’impossibilità di dissenso su eventuali decisioni a maggioranza, non è un sistema realmente partecipativo dei lavoratori.
“Accordo economico che non tenga conto solo delle percentuali inflattive e che sviluppi maggiormente il welfare contrattuale e le varie indennità”
E’ sicuramente necessario tenere in giusto conto nel calcolo retributivo le percentuali inflattive. Ma per il calcolo degli stipendi base, cosa si intende fare?
Abbiamo primi livelli con stipendi di ingresso da fame, ed anche a livelli superiori le retribuzioni sono drammaticamente basse in relazione al costo della vita.
Gli ultimi aumenti salariali contrattuali sono stati quasi irrisori.
C’è necessità di aumenti a due cifre percentuali!! Non di poche decine di euro, conteggiate al lordo, spalmate su tre anni e parametrate su un terzo livello che ormai di fatto non esiste più.
Solo dopo si potrà ragionare di recupero inflazionistico ed eventualmente di welfare contrattuale su base non coercitiva.
“Sviluppo delle norme sul mercato del lavoro”
Cioè? A quali norme e decise da chi? Ci si riferisce all’applicazione del Jobs Act che ha rivisto in toto peggiorandole le norme esistenti sul lavoro?
“Miglioramento in maniera armonica della classificazione del personale”
Cosa vuol dire nel concreto?
Ci muoviamo fra classificazioni in continua revisione in forma peggiorativa, con l’aggiunta di livelli sempre più bassi per scalare al ribasso mansioni e stipendi, ricordiamo che fino a pochi anni fa si entrava nelle aziende coi terzi livelli, poi portati al secondo, poi al primo, concorsi che tutto possono definirsi tranne che aperti e limpidi e che inevitabilmente conducono a lavoro in mutamento temporaneo di mansione in forma perenne con continui ritorni a mansioni inferiori, anni di attesa fra passaggi di livello, griglie di valutazione che sono tutto tranne che oggettive…. Le classificazioni introdotte fino ad ora hanno solo peggiorato le condizioni di lavoro.
“Esigibilità contrattuale della clausola sociale”
La clausola sociale è già presente da anni nel nostro CCNL ed è già esigibile contrattualmente da ora, per cui non si capisce a cosa ci si riferisca.
Così come sopratutto è già presente nel CCNL la non possibilità di appalto ad aziende che applicano contratti diversi dall’Igiene Ambientale. Consentire che le aziende vadano in questa direzione, così come fatto fino ad ora, senza che vengano applicate azioni forti di contrasto, vuole dire essere collusi.
In conclusione il sindacalismo concertativo chiede l’ennesima delega in bianco, con uno sciopero al buio contro un rinnovo contrattuale di cui non si sa nulla.
I temi forti, quelli che per il Cobas sono davvero irrinunciabili all’interno del nostro CCNL di categoria per un fattivo contrasto alla precarietà e allo sfruttamento del lavoro sono assenti da questo elenco:
- ripristino delle 36 ore settimanali;
- abolizione del jobs act;
- blocco totale degli appalti e reinternalizzazione di quelli in essere;
- assunzioni a tempo indeterminato escludendo precariato a vita;
- forti aumenti retributivi direttamente in busta paga;
- applicazione ferrea delle norme sulla sicurezza del lavoro.
- Le norme ci sono, vanno rispettate e applicate ovunque e sempre, BASTA MORTI SUL LAVORO
- CCNL unico di settore pubblico e privato e allargato all’intera filiera: raccolta, smaltimento, impiantistica e riciclo.
COBAS Igiene Ambientale