Ikea dichiara 7.500 esuberi: è davvero un Black Friday

Cobas: Le multinazionali del commercio fanno il gioco delle tre carte. Alla vigilia del Black Friday il Gruppo Ikea annuncia un nuovo piano di ristrutturazione aziendale dovuto al calo delle vendite nei negozi e all’aumento di quelle attraverso gli store online, e annuncia tagli per 7.500 esuberi in 30 Paesi, nell’arco di 2 anni. Complessivamente il 5% della forza lavoro e, contemporaneamente, annuncia l’apertura di 11.500 nuove posizioni, per lo più legate allo sviluppo di nuovi formati di negozio e dell’online.

«Le multinazionali del commercio fanno il gioco delle tre carte – dichiara Francesco Iacovone, dell’Esecutivo Nazionale Cobas – passano da una crisi occupazionale all’altra alla ricerca compulsiva del taglio del costo de lavoro, per massimizzare profitti già miliardari. Basti pensare che i ricavi globali di Ikea sono cresciuti del 4,7% a 34,8 miliardi di euro nell’anno fiscale 2018».

«E allora usano lo spauracchio della concorrenza digitale – prosegue il rappresentante sindacale – per poi dichiarare candidamente che saranno loro stessi a trasformare l’azienda allo scopo, e a recapitare la merce a casa del cliente finale. Come fanno già pressoché tutte le multinazionali della GDO. Da MediaWorld a Unieuro, dalle grandi Coop a Carrefour, Esselunga e via via tutte le altre».

«Insomma, queste grandi aziende sostituiscono i commessi, già sfruttati fino all’osso, con immensi poli logistici e piattaforme on-line, riducendo così il costo del lavoro. Perché è evidente che negli hub della logistica ci sono lavoratori, spesso stranieri, ancor più sfruttati, vessati e sottopagati. Un gioco al massacro dei diritti e dei salari dei lavoratori, altro che “Creare una vita quotidiana migliore per la maggioranza delle persone”, come recita illusoriamente il sito Ikea.» – conclude Iacovone

Cobas Lavoro Privato