La decisione di Arcelor Mittal di chiudere il contratto di fitto dello stabilimento ex Ilva restituendolo ai Commissari contiene una sola verità che la Confederazione Cobas ha sempre portato avanti, in modo particolare da quel 2 Agosto 2012:
L’acciaieria di Taranto non è ambientalizzabile in quanto gli impianti sono consumati e obsoleti.
Arcelor Mittal ha presa in fitto lo stabilimento solo per tirargli il collo per un po’ di anni ancora con una produzione di 8 milioni di tonnellate, riducendo il personale impiegato, sparigliando le carte con i suoi concorrenti.
Quello dello scudo penale è solo una scusa!!!
La AIA (autorizzazione integrata ambientale), legge dello Stato, prevede che tutti gli atti per il suo adempimento sono legittimi per definizione e quindi immuni dal diritto penale.
La chiave interpretativa di questa scelta-scrive Peacelink-è nel rigo 12 del comunicato di Arcelor Mittal, in cui sostanzialmente si afferma che l’Ilva non è in grado di rispettare l’ultimatum della Magistratura, circa la messa a norma dell’altoforno 2, quello dove morì l’operaio Alessandro Morricella.
La nostra proposta è quella condivisa con tante associazioni tarantine che prevede l’utilizzo dei miliardi di euro, di cui una parte purtroppo già spesi, in una totale riconversione economica della città di Taranto e della Provincia.
Siamo ancora in tempo per evitare di spendere una montagna di soldi su un impianto “alla frutta”.
Spendiamo quei soldi in nuove attività produttive in sintonia con le prerogative del territorio dando così un futuro vero alle migliaia di lavoratori impiegati nel siderurgico e di tanti altri disoccupati e la facciamo finita con malattie e morti per tumore.
Mobilitiamoci immediatamente in questi giorni per mettere a tacere tutte quelle cornacchie della politica che parlano solo di salvare la più grande acciaieria d’Europa non capendo nemmeno di che cosa stanno parlando.
Il 2 Agosto 2012 ci ha insegnato che cambiare il destino di un territorio martoriato è possibile ed è nostro dovere perseguirlo.
Taranto 05.11.2019
Cobas Lavoro Privato – Confederazione Cobas