«In politica le bugie non si devono mai dire»

Questa è una citazione del recentissimo Zingaretti pensiero.  E allora, dal Presidente Zingaretti vorremmo sapere se, al contrario, chi amministra una regione come il Lazio, possiede una licenzia speciale che autorizza a mentire spudoratamente. Perché Tardiola, D’Amato e lo stesso Zingaretti mentono, sapendo di mentire, ai danni delle lavoratrici e i lavoratori dei CUP, del ReCUP, dei servizi Amministrativi della Sanità della Regione Lazio, quando spergiurano che il livello di inquadramento III livello del CCNL Multiservizi, profilo professionale fattorino, è coerente con le attività svolte dagli addetti ai CUP e agli sportelli polifunzionali, per poter giustificare poi all’Autorità anticorruzione che «le tariffe, … , appaiono adeguate ai livelli di inquadramento previsti dalle Tabelle Ministeriali del CCNL di riferimento e coerenti con quanto indicato nell’offerta tecnica». Ci si arrampica sugli specchi per giustificare l’ingiustificabile, provando a convincere a chi quel lavoro lo fa, sottopagato e in condizioni di precarietà, da 5, 10, 15, 20 anni che in realtà hanno passato tutto questo tempo a passare le carte tra un ufficio all’altro delle strutture sanitarie. Ma Tardiola, D’Amato e Zingaretti continuano a mentire quando assicurano che non ci siano problemi occupazionali e salariali nel corso degli attuali cambia appalti, celando spudoratamente il taglio delle ore contrattuali che viene imposto in diversi lotti e il taglio dei livelli di inquadramento.

Prendiamo atto del muro di omertà e bugie che questa giunta sta costruendo con l’intento di soffocare le rivendicazioni delle lavoratrici e precarie, ma piaccia o no, l’onda della mobilitazione sta crescendo e la lotta continuerà fino a spazzare via il muro di bugie e la Giunta Zingaretti che lo sta realizzando.

Dopo la grande adesione alla giornata di sciopero di giovedì 8 novembre, continua oggi 9 novembre 2018 lo sciopero del personale dei servizi CUP, ReCUP e dei servizi amministrativi e proseguono in questa giornata e nelle prossime settimane le mobilitazioni, coinvolgendo direttamente le direzioni delle ASL e delle Aziende Ospedaliere, anch’esse altrettanto responsabili della macelleria sociale orchestrata dalla Giunta Zingaretti.

Le lavoratrici e i lavoratori non rimarranno più ostaggio della politica clientelare degli appalti e della precarietà di Nicola Zingaretti, la mobilitazione continuerà fino ad ottenere la cancellazione di ogni discriminazione e fino a che non si otterrà:

  • la stabilizzazione del posto di lavoro attraverso un percorso di internalizzazione;
  • il riconoscimento della continuità contrattuale e delle tutele dell’art. 18 ante riforma jobs act;
  • il mantenimento dei parametri orari dei singoli contratti individuali;
  • una giusta retribuzione e il corretto inquadramento professionale.

Roma 9 novembre 2018

Comitato dei lavoratori e lavoratrici precari della Sanità

Cobas Capodarco – Cobas NTA/Camus – Cobas Maggio 82 – Cobas GPI/InOpera/Mimosa

Cobas del Lavoro Privato – Cobas Sanità Università e Ricerca