Le scuole non possono pagare per le incapacità delle amministrazioni. Il diritto all’istruzione deve essere sempre garantito!

La Confederazione Cobas partecipa al presidio indetto da Priorità alla Scuola, lunedì 19 ottobre in occasione della riunione di insediamento del Consiglio Regionale.

Aumentano i numeri dei contagi e di nuovo si torna a parlare – come prima misura – di chiusura delle scuole. Le scuole sono state le prime di essere chiuse e le ultime a riaprire. Tutto questo non è accettabile né giustificabile: solo il 3,8% dei nuovi focolai è avvenuto nelle scuole. (Fonte: Ministero della Salute, Report settimanale 5-11ottobre).

Il problema non sono le scuole ma la mancanza di provvedimenti adeguati alla situazione.

Ci sono stati mesi e mesi in cui si sarebbero potute studiare modalità di ampliamento dei parchi di pullman e autobus, in cui si potevano mettere a norma stabili, o costruire velocemente prefabbricati. In cui, insomma, dare la dimostrazione che nel nostro paese l’istruzione vale ancora qualcosa. Così non è stato, finora.

Alla Regione Toscana chiediamo:

IMMEDIATI FINANZIAMENTI per il TRASPORTO PUBBLICO finalizzati a:

– il potenziamento dei trasporti pubblici, aumentando le corse nelle ore di punta

– l’istituzione di un servizio pubblico e gratuito di trasporto scolastico.

IMMEDIATI FINANZIAMENTI per la SANITÀ PUBBLICA finalizzati a:

– ripristinare una sanità di prossimità, riaprire pronti soccorso ed ospedali;

– garantire maggiori controlli sanitari: tamponi e test rapidi gratuiti per studenti, docenti e tutto il personale scolastico e ripristinare una vigilanza sanitaria scolastica con la dotazione di ogni scuola di un ambulatorio con medico ed infermiere scolastico.

– Adeguare le linee guida regionali a criteri più chiari e razionali.

IMMEDIATI FINANZIAMENTI per l’edilizia scolastica finalizzati a:

– interventi sull’edilizia scolastica per recuperare spazi inutilizzati e sdoppiare le classi numerose;

– interventi strutturali e antisismici per mettere in sicurezza gli edifici scolastici;

Chiediamo infine l’introduzione di un equo e universale reddito di quarantena che garantisca i genitori con figli in quarantena o isolamento fiduciario.

COSA STANNO FACENDO?

Conte ieri ha dichiarato che – in accordo con le Regioni – vuole mantenere la didattica in presenza anche nelle scuole superiori, ma se non arriveranno interventi urgenti sui trasporti e dovranno essere le scuole a spalmare l’orario su tutta la giornata, ancora una volta Governo e Regioni stanno gestendo la pandemia senza intervenire sui punti critici e dando prova di inefficienze e incoerenze.

Intanto la macchina dei concorsi per il ruolo sta andando avanti e 60.000 precari tra pochi giorni dovranno andarsene in giro per il Paese ed ammassarsi per fare un concorso da cui, se sono in quarantena, anche fiduciaria, saranno esclusi. Un concorso in presenza del tutto inutile: i precari con almeno tre anni di servizio vanno assunti subito ma con un concorso per soli titoli e servizi, dopo avere controllato i titoli già presentati in agosto e avere corretto gli errori: in questo modo si darebbe attuazione alla Direttiva europea senza inutili complicazioni!

Troppo poco si è fatto – anche a Firenze – per aumentare gli spazi nelle scuole superiori e nulla per l’affollamento dei mezzi di trasporto. Da settembre, nelle ore di punta i mezzi sono sovraffollati e non viene rispettato il limite dell’80% della capienza perché non sono state aumentate le corse. Unica forma di cautela per prevenire i contagi, le prescrizioni del Decreto: areare i mezzi pubblici, attivare dell’aria condizionata e lasciare i finestrini aperti!!!

A livello locale la situazione è ancora peggiore perché, colpevole la gara regionale ancora da definire, non c’è stato modo di capire chi avrebbe dovuto programmare un servizio adeguato al momento di emergenza che stiamo vivendo. Chi ad oggi continua a gestire il trasporto pubblico, anche negli orari dove l’affluenza degli studenti incide in maniera determinante sul funzionamento del servizio, si è limitato a rispolverare il servizio dello scorso settembre senza minimamente preoccuparsi di aumentare le corse. Se pochi incrementi di corse ci sono stati, è solo perché non sono state ripristinate le corse sui “bussini” elettrici e quindi, dei circa 40 turni che andavano a coprirli, almeno 5/6 di questi sono stati impiegati sulle linee principali in orario scolastico; ma niente di quanto è stato fatto si avvicina a quanto servirebbe. Mettersi in condizione di garantire un trasporto in sicurezza, avrebbe voluto dire garantire il diritto allo studio ai nostri figli. Ma chi di dovere non ha nemmeno voluto provarci! Non è stata fatta nemmeno una programmazione con gli istituti scolastici perché anche loro, nonostante la scuola sia iniziata da un mese, stanno andando avanti con orari provvisori e ridotti, sia per la mancanza di professori che per permettere orari scaglionati tra le varie classi. Lo stesso problema viene riscontrato nell’extraurbano dove, fatta eccezione per pochi paesi dove il servizio pubblico è stato affiancato a quello privato, le corse sono ancora più limitate e perderne una, significa di fatto rimanere a piedi e quindi, perdere un giorno di scuola.

Criticità anche nel trasporto scolastico in gestione comunale: non viene fatta la “sanificazione” degli automezzi con le modalità previste dai protocolli ASL e DPCM che prevedono l’utilizzo di prodotti specifici, attrezzature, personale specializzato e DPI adeguati. Il Comune di Firenze non ha adottato i protocolli e gli automezzi vengono parzialmente igienizzati con straccio ed amuchina. Inoltre solo adesso è stato predisposto un programma di screening sierologico ma riguarda solo il personale autista dipendente del Comune (e non quello privato o dipendente dalle Cooperative e il personale di accompagnamento).

Innumerevoli le criticità anche nelle scuole comunali: la principale è la carenza di personale sia docente che ATA (in comune si chiamano ESE) carenza accentuata dal fatto che gran parte delle assunzioni a tempo determinato sono slittate a dicembre causa mancanza di trasferimenti di risorse da parte del Governo agli enti locali. Ma anche mancanza di chiarezza e uniformità nelle comunicazioni e nelle disposizioni su certificazione/rientri sintomi covid, mancanza di sostituzioni, incoerenza tra indicazioni di tenere sottogruppi con pochi bambini e la mancanza del personale e degli spazi per attuarle.

E’ sotto gli occhi di tutti la follia di avere tagliato servizi nevralgici come i trasporti, la sanità e la scuola e di averli parzialmente affidati al privato, con la conseguente impossibilità di pianificare il servizio in funzione dell’interesse comune e non del profitto.

Confederazione Cobas Firenze