Liberiamoci dal fossile!

No a rigassificatori, trivelle e gasdotti. Dai territori in cammino per giustizia climatica e sociale, salute e comunità energetiche e solari.

Il governo Meloni, in continuità con quello Draghi, si conferma prone agli interessi delle multinazionali e considera molti porti e località solo uno snodo del progetto per fare del nostro Paese un hub del metano, pericoloso gas climalterante. In piena crisi climatica che ci obbligherebbe ad abbandonare le fossili per evitare un’evoluzione catastrofica del riscaldamento globale.

Così come continua la falsa narrazione tossica per la quale manchiamo di energia e che siamo in emergenza energetica. Gli stessi dati del Ministero della Sicurezza Energetica certificano che consumiamo sempre meno gas, dagli 86 miliardi di mc del picco del 2005 a meno di 68 miliardi di mc del 2022 quando nel 2030 per gli obiettivi comunitari dovremo consumare al massimo 58,6 miliardi di mc con un drastico decremento. Al contrario le nuove opere fossili porteranno a una capacità di importazione e trasporto di 106 miliardi di mc all’anno (sovracapacità del 45%). Nel 2022 addirittura abbiamo ampliato le esportazioni verso altri paesi a 3,2 miliardi di mc. Alla faccia della autonomia dalla Russia, la guerra è solo una dei fattori in gioco.

Opere inutili e dannose quindi i cui costi vengono scaricati sulle bollette dei cittadini che le pagano anche se non dovesse passare un solo mc di gas solo per assicurare profitti esorbitanti da miliardi di euro a Snam e ENI. Per tutti noi emissioni di sostanze inquinanti e clima-alteranti e un’accelerazione spaventosa del sistema estrattivista come unico modello di vita.

Nuovi rigassificatori , una miriade di depositi di GNL, estensione della rete dei gasdotti con perno sulla “Linea Adriatica”, moltiplicazione dei punti di trivellazione, costruzione di impianti collaterali all’utilizzo del gas (come quelli costosissimi e inefficienti per la cattura e stoccaggio della CO2) in barba alle pesantissime ricadute su salute, sistema dei trasporti e sicurezza per la vita quotidiana. Non solo, si ricorre alla dichiarazione dello stato di emergenza per derogare all’applicazione delle norme ambientali, che dovrebbero rispettare. Ancora una volta tocca a tutti noi rilanciare la lotta a livello nazionale con proposte ed azioni concrete a partire dai luoghi dove si stanno imponendo queste opere fossili.

Trenta territori in cammino e 12 organizzazioni nazionali le prime realtà che partecipano, altre parteciperanno man mano: il tema della fuoriuscita dal fossile non è certo nostro monopolio ma un’urgenza sociale e politica di molti.

Partecipa alle mobilitazioni e l’11 marzo 2023 alla giornata di lotta nazionale a Piombino h.14

Comunica il tuo impegno e partecipazione al 338-1195358 o al 348-6531575

Rete Naz. No Rigassificatori No Gnl /Campagna per il clima, fuori dal fossile!