No TAV – 8 dicembre a Torino

La battaglia contro il Tav dura da quasi 30 anni, da quando nel 1991 i padroni pubblici e privati e i loro rappresentanti nelle istituzioni avviarono questo progetto di devastazione ambientale e sociale, spacciando la loro brama di profitto per progresso.

DEVASTAZIONE AMBIENTALE : un cantiere che per 15 anni almeno invaderà il territorio con scavi che porteranno in superficie lo smarino, comporteranno un continuo via vai di detriti pieni di amianto ed uranio e influiranno necessariamente anche sulle falda acquifere. E, data la conformazione della valle di Susa, quando il treno superveloce sarà realizzato il suo passaggio creerà un inquinamento acustico e
ambientale permanente.

DEVASTAZIONE SOCIALE : 15 anni di militarizzazione del territorio e di unapopolazione che oggi vede chiudere ospedali e scuole, diminuire i servizi e aumentare i tempi di spostamento, che deve lottare ogni giorno per mantenere un lavoro sempre più precario e costruirsi un futuro che non sia pura sopravvivenza. Anni in cui sarà la mafia degli appalti a decidere chi e come lavorerà per creare impianti di morte.
Tutto questo per avere che cosa? Un treno che sarà pagato quasi interamente con soldi pubblici, che arriverà a Lione con 40 minuti di anticipo e che non porterà persone, ma sarà destinato ad un traffico di merci di cui oggi non c’è bisogno (il traffico con la Francia è in diminuzione e non in crescita). L’analisi costi e benefici è una misera foglia di fico, è già stata fatta da quasi 30 anni di lotta cosciente e informata dalla popolazione della valle.
I padroni e i poteri forti di Torino, i loro servi consapevoli e fedeli, i loro partiti e sindacati ci vogliono far mandar giù a forza questa Tav. Non riescono più a convincere nessuno, non sanno neanche spiegarlo a sé stessi, ma ci dicono candidamente che dobbiamo fidarci di chi ha già da tempo deciso e, mentre sbarrano le frontiere al passaggio di uomini e donne, ripetono lo slogan che dobbiamo “collegarci all’Europa”.

Questa battaglia non è patrimonio di un partito, o di qualche associazione ambientalista, è una battaglia di popolo che investe tutti gli aspetti della nostra vita.
Non a caso contro il movimento Notav si è aggregato un fronte trasversale di destra e di sedicente sinistra, di associazioni aziendali e sindacali formalmente divise ma accomunate dall’ossequio al potere e dal compiacimento di essere gregari: sono quelli che ci sono contro in fabbrica e nei nostri luoghi di lavoro, sono quelli hanno voluto il jobs act e la precarietà dell’esistenza, che considerano inevitabili i tagli ai servizi ed alla sanità, che ci hanno massacrato la previdenza ed ora vogliono farci andare in pensione con una miseria.
Ogni metro di Tav non è solo arroganza del potere, speculazione affaristica e mafiosa: sono anche centinaia di migliaia di euro tolti al nostro presente ed al futuro nostro e dei nostri figli.

Per questo sabato 8 dicembre a Torino dobbiamo esserci tutte e tutti.
dire NO al TAV significa:
– dire SI ad un trasporto pubblico locale decente
– dire SI a scuole che non crollino sulla testa degli studenti
– dire SI ad una sanità pubblica che sia difesa e ampliata
– dire SI ad una spesa sociale a tutela e supporto di chi lavora, dei
pensionati e di chi in pensione ci vorrebbe andare
– dire SI a ponti che non crollino ed a strade che non ti inghiottano

CONFEDERAZIONE COBAS
Novembre 2018 – Sede provinciale : Via Cesana 72 – 10139 Torino – tel/fax 011 334345
Sede Mirafiori: Via Cercenasco 23 c/10135 Torino,Tel.0114224605 mail:cafcobasto@gmail.com

La manifestazione parte alle ore 14 da Piazza Statuto, poi Porta Susa,
via Cernaia, via Pietro Micca e infine Piazza Castello, arrivo previsto ore 16 con comizio