Ospedale S. Pertini: la formula dello sfruttamento degli appalti nella Sanità del Lazio

In data 8 aprile 2019 si è svolto uno sciopero, con presidio presso l’ospedale S. Pertini di Roma, delle lavoratrici e dei lavoratori delle pulizie e della sanificazione, in appalto alla Ditta Formula Servizi.

Da troppo tempo, infatti, questi lavoratori vedono inascoltate le loro legittime rivendicazioni:

  • sul salario, in quanto nell’ultimo cambio di appalto hanno perso il riconoscimento economico del parametro 115;
  • sul parametro contrattuale, che non viene svolto regolarmente a causa di una turnazione a scalare che costringe parte del personale a perdere giornate di ROL;
  • sulla carenza strutturale di organico, dovuta alla mancata sostituzione del personale fuoriuscito, come pure alla mancata assunzione di ulteriore personale così come garantito dalla Formula Servizi in sede di aggiudicazione della mini gara;
  • tale carenza di personale genera ovviamente una iniqua distribuzione dei carichi di lavoro.

In questa morsa di ricatto economico e sovraccarico di lavoro, i dipendenti subiscono continue discriminazioni, a cominciare da quella sulla turnazione 5+1 con riposo a scalare che assottiglia il monte ore di ROL, turnazione non estesa a tutto il personale, secondo criteri discutibili, che genera un’ulteriore discriminazione economica, oltre che impedire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro così come accaduto fino ad ora.

A questo si aggiunge il rifiuto categorico della Formula Servizi a consentire ai lavoratori l’accesso alle timbrature, impedendo ulteriori verifiche sulla retribuzione.

Di fronte a queste richieste dei lavoratori, la Formula esercita il pugno duro, e addossa ai lavoratori secondo lei “rei di assenteismo per malattia o per 104” (!) ogni responsabilità. Incurante della incongruità di questa argomentazione, oltre che dell’illegittimità di una chiamata in causa del diritto insindacabile costituito dalla malattia, la Formula dribbla l’attenzione sui doveri che non assolve da capitolato:

  • primo fra tutti, il lavaggio delle divise. Da giugno 2017, data di ingresso della Formula Servizi, nulla è stato fatto in tal senso. E si è dovuti arrivare a febbraio 2019 per ottenere solo un provvisorio kit monouso di carta, da indossare sopra gli indumenti di lavoro, con il conseguente disagio che esso comporta.
  • Da giugno 2017 ad oggi non ha mai fornito invece il kit di lavaggio, così come previsto.
  • Non solo mancata dotazione dei DPI, ma anche di molti dispositivi per assolvere alla corretta pulizia e sanificazione, primi fra tutti i guanti da lavoro. I guanti compaiono sui carrelli solo per un breve periodo nei giorni successivi alle rimostranze dei lavoratori.

Ad aggravare la situazione, la ASL RM2 declina ogni ogni responsabilità in merito, disconoscendo il suo ruolo di garante del corretto andamento dell’appalto.

Gli appalti nel mondo della Sanità, condizionati dal profitto piuttosto che dalla tutela della salute dei cittadini, costituiscono un male radicato nella società italiana, e soprattutto nella Regione Lazio, dove i primi a farne le spese sono i lavoratori e le lavoratrici coinvolti.

Cobas del Lavoro Privato