Pilkington, i lavoratori si astengono dal voto per il rinnovo CCNL del Vetro!

Nell’assemblea retribuita del 10 c.m., quella con maggior presenza e quindi più rappresentativa i lavoratori si sono astenuti dal votare la piattaforma di rinnovo del CCNL del vetro, siglato tra le parti il 10 febbraio 2023, mentre nelle due tenutesi il giorno precedente non vi è stata nessuna conta in merito ai favorevoli.

Il motivo scatenante è stato il mancato coinvolgimento e l’esclusione dei lavoratori appartenenti alle squadre B1+B2+C2, poiché a riposo.
Ciò premesso aggiungiamo i punti che abbiamo criticato e che di seguito elenchiamo:
1. Dopo che il Consiglio dei Ministri ha disposto il 31 marzo 2022 la chiusura dello stato di emergenza, dichiarato il 31 gennaio 2020 per contrastare la diffusione dell’epidemia da Covid-19, non è stata indetta un’ora di assemblea retribuita per spiegare ed illustrare i contenuti del rinnovo. Eppure nell’anno precedente ci sono state importati iniziative che hanno coinvolto tutti i lavoratori Pilkington: dal Contratto di Espansione per 180 lavoratori, al rinnovo del Contratto di secondo livello (Premio di Partecipazione) ad ulteriore ribasso e non ultimo la fusione in un unico Gruppo nel 2024, di Pilkington, Primo e Bravo di San Salvo (CH).
2. Nella parte salariale, abbiamo evidenziato come more solito, i più giovani sono sempre fortemente penalizzati, anche se sono in forza da almeno 15 anni e non arriveranno mai a percepire stipendi e livelli come i colleghi entrati prima degli anni 2000.
3. Welfare contrattuale: i Cobas sono stati sempre contrari ad ogni forma di previdenza complementare e sanitaria. Riteniamo che i lavoratori devono essere liberi di scegliere di aderire o meno, non come già sottoscritto:“…..a partire dal 01 gennaio 2024, tutti saranno iscritti al fondo sanitario Fasie, interamente a carico del datore di lavoro per 14 euro mensili, con la facoltà per il lavoratore di contribuire con una quota aggiuntiva. Dal 1 gennaio 2025, 1 euro in più per indennità notturna. Il trattamento economico complessivo, sarà di 168 euro”. Sappiamo benissimo che le aziende non tirano fuori nulla se non hanno un rientro. Noi pensiamo che questa parte economica sia il frutto mancante del rinnovo del CCNL e non possiamo accettare che i sindacati maggiormente rappresentativi sponsorizzino la sanità privata e non una lotta seria per quella pubblica. Aggiungiamo inoltre, che ad amministrare questo fondo sono proprio i sindacati maggiormente rappresentativi, come evidenziato nell’atto integrativo visibile all’indirizzo https://www.fasie.it/wp-content/uploads/2021/05/FASIE-Atto-Integrativo.pdf.
4. Sul tema della violenza alle Donne e LGTB ci vede concordi. Ma non basta la formazione. Bisogna cambiare il modo di rapportarsi con chi si ha di fronte. La pandemia ci ha visti più distanti e più discriminatori con i simili; figuriamoci con chi si sente diverso dentro il proprio corpo.
5. Sui lavoratori fragili riteniamo discriminatorio la proposta di usufruire del TFR qualora l’azienda non disponga di ammortizzatori sociali. Nel caso il medico competente valuti un lavoratore come soggetto fragile, sia l’INPS a farsi carico attraverso un codice speciale (come avvenuto durante il lockdown), senza il rischio di superare il periodo di comporto e salvaguardando il posto di lavoro.

Pertanto, vi invitiamo come delegazione trattante a tornare sui tavoli ed a rettificare immediatamente i punti critici denunciati dai Cobas nelle assemblee, visto che i lavoratori hanno dimostrato grande maturità. Contrariamente a quello che vi aspettavate.Segno che non rappresentate più nessuno, ma solo voi stessi.
Infine, vogliamo precisare che, qualora la piattaforma verrà approvata così come ci è stata presentata, i COBAS adiranno le vie legali.

Chieti, 13 marzo 2023

Cobas del Lavoro Privato
Esecutivo provinciale CH -PE