Poste – Il 3 giugno sciopera anche la sportelleria

Lo sciopero delle prestazioni aggiuntive e dello straordinario comincia il 4 maggio e termina il 3 giugno con giornata di mobilitazione nazionale. Se nel Recapito la situazione non è certo rosea (riorganizzazione a giorni alterni, aumento dei carichi di lavoro, flessibilità, precarizzazione e pessimo servizio reso all’utenza) nel Bancoposta di certo non si respira un clima migliore.  Il personale applicato è soggetto a continue pressioni commerciali per il raggiungimento di obiettivi sempre più sproporzionati che vengono assegnati sulla base di una vasta e crescente gamma di prodotti finanziari da piazzare indiscriminatamente all’interno di qualsiasi segmento della popolazione. In tale contesto anche i piccoli risparmi diventano oggetto di contesa fra uffici o addirittura fra operatori dello stesso ufficio, al solo scopo di soddisfare l’insaziabile logica del profitto

La riduzione sistematica del personale e la chiusura degli uffici distanti 1 km l’uno dall’altro, indipendentemente dal bacino di utenza, hanno generato prevedibili contraccolpi sul rimanente organico con aggravio delle condizioni psico-fisiche dovute al sovraccarico di lavoro ed ai ritmi snervanti che non consentono la necessaria tranquillità nell’espletamento di operazioni impegnative nonché delicate. A questa inaccettabile condizione si aggiunge, nella maggioranza dei casi, la difficoltà oggettiva ad operare con strumentazione inadeguata o addirittura mancante (le postazioni di sportello sono prive della importantissima macchinetta per rilevare le banconote contraffatte ma traboccanti di brochure pubblicitarie).

Sempre più complessa è la gestione delle risorse umane e anche questo settore viene soffocato dalla massima flessibilità, dal massimo risultato nel minimo tempo, e con una formazione “ridicola” e da una serie di tensioni che alimentano lo stress da lavoro correlato.

Dalle periferie ai grossi centri ogni lavoratore è costretto ad operare sotto la scure di quelle politiche maledette volte a favorire esclusivamente gli interessi dell’alta finanza, per giunta sottoposto a continui distacchi e straordinari full-day per fronteggiare il calo occupazionale. Per di più, le ferie sono diventate oggetto di indecenti obiettivi legati a budget aziendali ed a lauti premi per i “cari direttori” sempre più servi.

Pertanto diventa necessario che anche questo settore si spinga oltre le barriere dell’arroganza del potere e dei suoi scandalosi sottopancia.

Bisogna dare un chiaro segnale di contrarietà e opposizione alle politiche aziendali e questo si può fare solo con un segnale forte come  lo sciopero nazionale e con una manifestazione partecipata che dia l’esatta percezione della volontà dei lavoratori che  respingano al mittente queste politiche distruttive. E lo dobbiamo fare nella consapevolezza che nulla è passato e perduto, che i lavoratori debbono e possono dire la loro.

Contro la strisciante logica del profitto e la sua produzione spazzatura difendiamo la nostra dignità: non più carne da macello ma lavoratori al servizio della comunità.

Lunedì 3 giugno 2019 SCIOPERO NAZIONALE DELL’INTERA CATEGORIA

si manifesta a Roma sotto la sede di poste in viale Europa alle ore 11,00.

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