In piena emergenza Coronavirus, dove si contano a migliaia i morti, a centinaia di migliaia i contagiati positivi (stando alle sole dichiarazioni ufficiali), Poste Italiane SpA ha deciso “in piena autonomia” la riapertura di altri 1077 Uffici Postali in tutta Italia a partire dal 14 aprile 2020, anche in alcune località già duramente colpite dalla diffusione del Covid-19 come Bergamo, Brescia, Cremona, Piacenza, Rimini, Vicenza, Reggio Emilia…
Noi affermiamo che ancor oggi Poste Italiane SpA non garantisce la salute e la sicurezza dei lavoratori nei posti di lavoro; nessun rigore sulle distanze di sicurezza, prima fonte di contagio; non effettua come si dovrebbero, cioè con
cadenza periodica e non “una tantum”, le sanificazioni degli ambienti di lavoro, degli strumenti e dei mezzi.
Noi affermiamo che Poste Italiane SpA non ha fornito nessuna seria mappatura del contagio che serpeggia in categoria; che non ha effettuato l’analisi del tampone a tutto il personale in servizio e che le misure adottate più che proteggere i lavoratori sono un palliativo per chi vive all’esterno.
Dichiariamo infine tutta la nostra rabbia davanti al vergognoso silenzio dei sindacati concertativi che non muovono un dito contro un’azienda che continua ad anteporre il profitto alla salute dei lavoratori.
COBAS poste – CUB poste – SI COBAS poste