Non ci uniamo ai toni trionfalistici di CGIL-CISL-UIL riguardo alla pre-intesa riguardante il CCNL per i dipendenti e soci delle Cooperative Sociali 2017-2019.
Ci ritroviamo con una pre-intesa che prevede l’ennesima elemosina in virtù del fatto che i salari dei lavoratori di questo settore sono bloccati da circa sette anni. Gli aumenti previsti, di fatto, non coprono neanche lontanamente l’aumento del costo della vita che si è riscontrato in questi ultimi sette anni in quanto la pre-intesa prevede incrementi salariali di 80 euro lordi per un Full Time sul livello C1. Inoltre, meramente propagandistica è la proposta dei 300 euro come “una tantum”, corrisposta in due tranches, pronta a fuorviare e dividere i lavoratori e le lavoratrici del settore.
Chiediamo alle suddette sigle sindacali, dove erano in questi mesi, quando il ben rodato meccanismo dei cambi appalto (soprattutto in ambito sanitario) riduceva l’orario di lavoro e “asfaltava” livelli professionali, gli scatti di anzianità maturati e la dignità dei precari e delle precarie?
Quello che volete rendere è solo una piccola parte di ciò che è stato tolto a migliaia di lavoratori negli ultimi anni.
Una tantum semper pocum
Quindi soldi che già appartenevano ai lavoratori e alle lavoratrici, pertanto il compenso non pareggia neanche minimamente il maltolto!
Non abbiamo nulla da festeggiare! Andremo avanti con le nostre vertenze e con le nostre lotte per l’unica soluzione logica e possibile dei problemi di questo settore traghettato scientificamente verso la deriva: internalizzazione nelle società in house.
La soluzione dei nostri problemi passa per la stabilizzazione!
Cobas Lavoro Privato – Cooperative aCapo, Maggio82, Cecilia, InOpera